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La riforma della cittadinanza alla Camera. Più facile diventare italiani anche per chi ha studiato nel Bel Paese

Tra le principali novità l'agevolazione dell'accesso alla cittadinanza ai minori stranieri che hanno compiuto gli studi in Italia


a cura dell'avv. Cristina Bassignana www.avvocatobassignana.it - E' iniziato in questi giorni alla Camera l'esame delle proposte di riforma della cittadinanza che mirano a modificare la storica legge n. 91/1992, nell'ottica di agevolare la possibilità di diventare cittadini italiani ai minori stranieri nati nel nostro Paese o che qui hanno compiuto gli studi.

Un'agevolazione che si rende necessaria per far fronte alle sempre più crescenti richieste di naturalizzazione, frutto dell'incremento del fenomeno migratorio che negli ultimi anni ha interessato il nostro territorio, e che ha già visto parziali interventi di "semplificazione" dei procedimenti con il d.l. n. 69/2013 (c.d. decreto del fare).

Le novità previste dal testo unificato in discussione in aula (come modificato dalle commissioni parlamentari) prevedono essenzialmente due nuove fattispecie di acquisto della cittadinanza italiana:

Tra le altre novità, è previsto infine l'esonero per le istanze concernenti i minori dal pagamento del contributo previsto dalla legge per le richieste di cittadinanza.

Nel testo, tuttavia, non sono state previste norme riguardanti la naturalizzazione degli immigrati adulti che attualmente devono risiedere in Italia per almeno 10 anni prima di poter chiedere la cittadinanza, né norme transitorie per i ragazzi nati e/o cresciuti in Italia e divenuti maggiorenni, dando così origine a disparità di trattamento anche tra i figli presenti all'interno delle stesse famiglie. e portando ad una questione pregiudiziale di costituzionalità che dovrà essere esaminata e votata prima di proseguire nella discussione della riforma.

Data: 29/09/2015 08:00:00
Autore: Cristina Bassignana