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L'impresa mafiosa

Secondo il Censis i comuni del Sud dove sono presenti i sodalizi criminali ammontano a 406 su 1608; gli enti locali in cui sono presenti i beni confiscati alle mafie sono 396 su 1608;


Secondo il Censis i comuni del Sud dove sono presenti isodalizi criminali ammontano a 406 su 1608; gli enti locali in cui sonopresenti i beni confiscati alle mafie sono 396 su 1608; i comuni sciolti negliultimi tre anni per infiltrazioni sono 25. Se ampliamo l'orizzonte, possiamonotare che il 3,5% del PIL è composto da economia illegale e criminale.

I fenomeni criminali di tipo mafioso sono caratterizzatidall'utilizzo della violenza come capitale per produrre e assicurarsiricchezza. I mafiosi dimostranol'economicità della violenza, cioè il valore economico della violenza e del suoimpiego. La violenza è un bene che nella società capitalistica ha trovato e haprodotto un mercato.

Non sempre, però, l'arricchimento dei mafiosi comporta unarricchimento del territorio in cui vivono. John Stuart Mill scrisse nel 1848 in “Principi dell'economia politica” che lacriminalità non dà luogo a produzione, perchè essa distrugge e non crearicchezza. Marx, ne “Il Capitale”,parlò di violenza come potenza economica, a proposito dell'accumulazioneoriginaria. Ma non si riferiva alla criminalità. Nell'impresa criminalel'accumulazione violenta e selvaggia non è un prima che viene poi superatoquando l'impresa è diventata concorrenziale sul mercato. L'impresa criminale ditipo mafioso, anche quando entra nell'economia legale, non lascia mai leattività illegali. Se le lasciasse smetterebbe di essere mafiosa.

Ma perché l'economia criminale non produce ricchezza esviluppo del territorio in cui divampa? Maggiore circolazione di ricchezzacriminale non si traduce in sviluppo produttivo perché la presenza di economiacriminale scoraggia gli investimenti esterni all'area o interni al territorio.

Per Arlacchi, l'impresa mafiosa presenta tre specifichecaratteristiche: scoraggiamento della concorrenza; compressione salariale eflessibilità totale della manodopera; disponibilità ingente di risorsefinanziarie. Giova, altresì, distinguere l'impresa mafiosa dalla mafia-impresa.Mafia- impresa è l'insieme delle attività controllate e gestite dai mafiosi, oi profitti derivanti da attività in cui si fa uso di violenza. La mafia-impresaindirizza la sua azione all'arricchimento con qualsiasi mezzo, anche leattività non sono quelle classiche imprenditoriali. Per impresa mafiosa,invece, intendiamo quelle attività imprenditoriali prevalentemente ad oggettolecito ma avviate con capitali di provenienza illecita.

I settori economici prediletti dai mafiosi sono:l'edilizia; il ciclo dei rifiuti; il settore terziario; l'approvvigionamentoalimentare; l'accaparramento di aziende agricole; la distribuzione di oli ebenzine.

Tutti settori, come si può vedere, a bassa tecnologia ead alta intensità di lavoro. Settori e mercati protetti, in cui è alto èl'apporto di capitale e bassa la capacità gestionale e di innovazione. Settoria dominio pubblico o dipendenti dalle decisioni o dalla regolazione pubbliche.Settori dove è forte la possibilità di condizionamento delle scelte e dove èpiù robusta la corruzione. Settori dove non c'è una vera e propria competizionedi mercato. Settori, come l'agricoltura, dove è più sfruttabile la manodoperaimmigrata. Appare evidente che i mafiosi sono più presenti nella distruzione chenella produzione. Nel settore industriale li rinveniamo soprattutto in quegliambiti che si espongono all'economia del falso: tessile e alimentare. Nonpensiamo, tuttavia, che la mafia abbia un'ideologia anti – industriale, sitratta solo di ragioni di opportunità. Nel settore industriale i guadagni sonopiù incerti e più bassi. Meglio investire in settori condizionabili dallerelazioni politiche e sociali, dall'uso della violenza e della minaccia. Anchequando reinveste la mafia ha una mentalità che cerca il massimo profitto con ilminor rischio, ha una mentalità speculativa. A questo punto, allora, viene dadomandarci perché i mafiosi investono in mercati legali quando potrebberotranquillamente investire ciò che guadagnano nell'economia illegale, dove iprofitti e le rendite sono senza dubbio più alti. Diverse sono le ragioni chespingono i boss a reinvestire capitali sporchi nell'economia legale.Innanzitutto i mercati illegali possono conoscere una saturazione, dovuta alcontrasto delle forze dell'ordine. Inoltre più investi più entri in contrastocon gli interessi di altri malavitosi e il conflitto permanente è in antitesialla logica del profitto. Ancora c'è la ricerca della rispettabilità che spingead investire in attività legali. Il mafioso non vuole essere considerato undelinquente, e un'attività legale lo aiuta. Infine, anche i mafiosi sipreoccupano del futuro delle loro famiglie. Un investimento fuoridall'illegalità permetterebbe di sopravvivere anche a condizioni di pressionesui mercati illegali delle forze dell'ordine o dal venir meno di un ruolo di dominiosugli stessi. Si pensi, ad titolo semplificativo, che il riciclo avviene anchemediante attività economiche più vicine al comune cittadino, come laristorazione. In Italia, il giro d'affari della ristorazione da riciclocoinvolge 5.000 locali tra bar e ristoranti. Per non pensare a come anche icentri commerciali siano ottimo strumento di lavaggio e di controllodell'attività economica, imponendo tangenti ai commercianti che hanno investitoin quelle attività.

Una mafia, dunque, non più lupara e coppola ma più chemai impresa. Un'impresa mafiosa che si insinua sempre più nelle attivitàlegali, svuotandole ed utilizzandole in modo strumentale per il suo malaffare.Al cittadino e all'imprenditore il dovere di non delegare alle istituzioni ilcompito di sbarrare l'avanzamento di questo male, che si nutre in special mododi indifferenza, dolosa ingenuità e avidità di potere economico. Le mafie, lohanno dimostrato in questi 150 anni di storia, non hanno mai condiviso népotere né ricchezza. Spartire affari con loro non è mai conveniente. La lottaora si gioca tutta sulla conoscenza dei meccanismi che permettono loro diimpadronirsi di realtà economiche, anche e soprattutto attraverso lacorruzione.

E' tempo di apriregli occhi perché nessuna ingenuità può essere più accettata.

Avv. SabrinaVitiello

svitiello84@vodafone.it

www.ilvolto.it

Data: 20/12/2014 18:00:00
Autore: Avv. Sabrina Vitiello