Matrimonio: nullo per la Chiesa e per lo Stato se lui aveva idee divorziste e lei lo sapeva
Lui aveva sempre avuto idee divorziste e aveva messo i paletti sin dall'inizio sull'intenzionedi non avere figli. Lei era a conoscenzadegli ideali del marito già prima di andare all'altare e l'aveva sposato lostesso. Ma alle prime applicazioni pratiche delle convinzioni astrattamentesostenute, ecco che scattano (ovviamente, si dirà!) i problemi.
Invocata la Sacra Rota, il tribunaleecclesiastico ha ritenuto nullo il vincoloconiugale basandosi sul principio di indissolubilitàdel matrimonio, incrinato dalla mentalità divorzista del marito evidenziataprima di convolare a nozze.
E laCassazione ha confermato.
Con la sentenza n. 26213, depositata il 12 dicembre 2014, i giudici di piazzaCavour sono tornati ad esprimersi in materia riconoscendo l'efficacia della sentenza ecclesiastica che aveva sancito,ab origine, il dissolvimento delmatrimonio.
Prendendo le distanze dalle pronuncecontrarie, nelle quali aveva considerato la“riserva mentale” a favore del divorzio una causa non idonea a delibare lanullità del matrimonio dichiarata dalla Chiesa (tra cui Cass. n. 10657/2010dove, nella specie, i coniugi avevano preso parte al brindisi simbolico infavore della legge sul divorzio), la Cassazione ha confermato l'orientamento espresso in altre occasioni (cfr. sentenzenn. 17191/2012 e 15503/2005), ritenendo sufficientela “propensione al divorzio” del coniuge e la conoscenza da parte dellamoglie (v. articolo “Cassazione: nullo ilmatrimonio se si prova propensione a divorzio" su questo portale) per rendere legittima la delibazione dellasentenza di nullità della Sacra Rota.
Consequenziale, secondo laS.C., anche la revoca dell'assegno di mantenimento stabilito, in sede diseparazione, a favore della donna.
Vedi anche: La nullità del matrimonio concordatario
Data: 14/12/2014 17:08:00Autore: Marina Crisafi