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Jobs act: passo indietro sull'art. 18. Entro fine mese il voto alla Camera. In allegato il testo integrale del Jobs Act in PDF

Sull'art. 18, c'è accordo nella maggioranza con l'inclusione del reintegro obbligatorio nei casi di licenziamento discriminatorio e per motivi disciplinari senza giusta causa


Il JobsAct sembra in dirittura d'arrivo, nonostante le polemiche e i quasi 600 emendamenti presentati al testolicenziato dal Senato lo scorso 9 ottobre.

La riforma, secondo gli annunci dell'esecutivo,dovrebbe infatti approdare alla Cameravenerdì prossimo (anche se la presidente Laura Boldrini ha chiesto unoslittamento al 26 novembre e la proposta in merito sarà votata lunedì), con un impianto sostanzialmente immutato neipunti principali che prevede, innanzitutto, l'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutelecrescenti e il “disboscamento”,ovvero la riduzione delle varie forme di lavoro a tempo e precario.

Possibileapertura sugli emendamenti relativi ai controlli a distanza, che dovrannoriguardare gli impianti e non i lavoratori, i voucher e i demansionamenti, conl'assegnazione di un ruolo di negoziazione con le organizzazioni sindacali, suiquali la commissione lavoro sta ancora lavorando prima del via definitivo altesto da presentare in aula per il voto.

Ma la veranovità riguarda l'art. 18, che stando a quanto emerso nelle ultime ore, havisto “siglare” l'accordo in senoalla maggioranza con l'inclusione delreintegro obbligatorio nei casi di licenziamento discriminatorio e per motividisciplinari, senza giusta casa, ma solo per determinate ipotesi chesaranno specificate nei decreti attuativi, successivamente all'approvazionedella legge delega.

Tra i cambiamenti, annunciato anche l'aumento delle risorse per gliammortizzatori sociali, oltre quelle previste dalla legge di stabilità.

Una fumata bianca che peròsembra trovare resistenze tra iprincipali alleati della maggioranza e che potrebbe portare a far arrivarein aula il testo blindato dalla fiducia(cosa che al momento è stata esclusa), pur di approdare all'approvazione dellariforma nei tempi previsti: ovvero prima della legge di stabilità, in modo da entrare in vigore dal 1 gennaio prossimo econsentire alle imprese di usufruire delle agevolazioni e degli sgravicontributivi previsti dalla stessa, innestando così un meccanismo sinergico diassunzioni.

Una volta approvato, il testo, comunque, dopole modifiche apportate dalla Camera, dovràtornare al Senato per il sì definitivo.

Qui sotto in allegato il testo integrale del Jobs Act

Data: 14/11/2014 22:20:00
Autore: Marina Crisafi