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Delega fiscale: sì dal CDM alle commissioni censuarie e alla nuova tassazione sui tabacchi. Ecco le misure

Si tratta dei Decreti attuativi della legge delega n. 23/2014


In linea con quantoannunciato nei giorni scorsi, lunedì il Consiglio dei Ministri ha dato il sì definitivo ai due decreti sullecommissioni censuarie e sulla revisione delle accise sui tabacchi, attuatividella legge delega n. 23/2014 che entro il mese di marzo 2015 vedrà il Governoimpegnato a definire gli obiettivi per un sistema fiscale più trasparente, equoed orientato alla crescita.

Le commissioni censuarie

Primopasso verso la riforma di un catastoc.d. “partecipativo”, da realizzare nell'ambito della delega fiscale, ildecreto sulle commissioni censuarie varato nella serata di lunedì dal Consigliodei Ministri ha accolto le osservazioni apportate dalle commissioni alla bozza deltesto del Governo durante i lavori parlamentari.

Entro un anno dall'entratain vigore del decreto, attuativo dell'art. 2, comma 3, lett. a della l. n.23/2014, le 106 commissioni locali siinsedieranno nei territori provinciali previsti nell'allegato al decreto, mentrela commissione censuaria centrale saràdi stanza a Roma.

Confermati, dal Cdm,sia i compiti che le articolazioni originariamente previsti.

Le commissionilocali, infatti, avranno sostanzialmente il compito di validare le funzioni statistiche determinate dall'Agenziadelle Entrate, alla base della revisione del sistema estimativo del catasto deifabbricati, mentre quella centrale eserciteràfunzioni di “supervisore”, decidendo sui ricorsi contro le decisioni dellecommissioni locali ed esercitando poteri sostitutivi in caso di inadempienzadelle prime.

Quanto allearticolazioni, tutte le commissioni sarannoarticolate in tre sezioni, competenti in materia di catasto dei terreni,catasto urbano e di revisione del sistema estimativo del catasto deifabbricati.

In ordine aicomponenti, invece, saranno 12 quelli diogni commissione censuaria locale (6 effettivi e 6 supplenti), designatitra i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, professionisti,magistrati, docenti qualificati ed esperti in materia, e 46 quelli della commissione centrale (25 effettivi, di cui 4 didiritto, e 21 supplenti) oltre al presidente.

I membri durerannoin carica 5 anni, non rinnovabili, ispirando il loro operato ai principi diterzietà, imparzialità e neutralità.

I tabacchi

Nell'otticadell'attuazione di una più equa e trasparente fiscalità, che passa anche per l'introduzionedi norme per la revisione delle imposte sulla produzione e sui consumi, ilConsiglio dei Ministri ha varato lunedì scorso anche il decreto in materia di tassazione di tabacchi e affini.

Modificato,in particolare, il regime di imposizione (la c.d. accisa minima) esistente ormai solo sul piano formale mapraticamente disapplicata, con la previsione di un “onere fiscale minimo” (l'accisa più Iva), pari a 170 euro al chilogrammo.

Ilnuovo schema incide, volutamente, in modo rilevante sui prodotti a prezzi piùbassi, secondo un inasprimento fiscale (dal 58,6 al 58,7%) che si attenuaproporzionalmente su quelli a costi più elevati, assumendo come riferimento peril calcolo “il prezzo medio ponderato”,idoneo sia a far aumentare il gettito che a preservare la salute pubblica, cosìcome fatto in Germania negli anni scorsi.

L'impattoper lo Stato sarà di 200 milioni di eurodi entrate (stando alle stime annunciate), mentre per i consumatori, soprattutto per quelli delle sigarettetradizionali di taglio medio-basso, significherà da gennaio prossimo l'arrivo di una mazzata, ancora non definitanei particolari, perché gli aumenti dei costi dipenderanno dalle decisioni deiproduttori.

Semprein termini di tassazione, il decreto ha modificatoanche l'accisa minima del “tabacco trinciato fino”, quello usato perarrotolare le sigarette, con un'accisa minima di 115 euro al chilo, contro lecirca 105 attuali, prevedendo, invece, in ragione della minore nocività “accise scontate” del 50% per i tabacchi dainalazione senza combustione, tra cui, in primis, le sigarette elettronichee le nuovissime “cialde di tabacco” che non bruciano.

Ma il decretonon prevede solo tasse.

Èstata liberalizzata, infatti, laproduzione e la vendita dei fiammiferi (con l'eliminazione dell'imposta diconsumo) e previsto un credito d'imposta per le scorte di fiammiferi inmagazzino; sono state, inoltre, introdotte facilitazioni per ottenere il c.d. "patentino" per la rivendita deitabacchi nei pubblici esercizi, nei comuni fino a 2.000 abitanti.

Data: 13/11/2014 14:00:00
Autore: Marina Crisafi