La Camera dice sì al disegno di legge sul divorzio breve. In allegato il testo in PDF

Così, a 40 anni esatti dal referendum abrogativo che lasciò in vita la legge sul divorzio n. 898/1970 (legge Fortuna-Baslini), con la maggioranza schiacciante ottenuta nell'aula di Montecitorio (381 voti a favore; 30 contrari e 14 astenuti), l'ordinamento italiano si prepara ad accogliere la riforma dei tempi necessari per lo scioglimento del matrimonio: in luogo dei tre anni, ad oggi necessari, le coppie separate per poter chiedere il divorzio dovranno attendere solo 12 mesi, in caso di separazione giudiziale, e 6 mesi nell'ipotesi di consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli.

A uscire indenni dalla Camera, rispetto al testo originario, anche i termini di decorrenza che, in caso di contenzioso, partono dalla data di deposito del ricorso oppure dalla notifica all'altro coniuge (e non più dall'udienza in Tribunale) e il momento dello scioglimento della comunione che avviene con l'emissione del provvedimento autorizzativo del giudice nelle separazioni giudiziali e all'atto della sottoscrizione per le separazioni consensuali.

Salutata dai più come una "conquista di civiltà" necessaria per adeguare la normativa italiana a quella degli altri Paesi europei, l'approvazione della proposta di legge da parte della Camera non è andata esente dai commenti negativi di chi vi vede "una risposta sbagliata", concependo il divorzio come una extrema ratio e auspicando riforme che rafforzino e sostengano, invece, l'istituto della famiglia.

La parola ora passa a Palazzo Madama dove, in molti si augurano che il cammino del progetto di legge proceda senza intoppi, fino a diventare legge ed essere applicato anche ai procedimenti in corso.

Data: 29/05/2014 21:54:00
Autore: A.V.