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Legittimità del canone RAI. Il parere del Parlamento europeo del 20 Settembre 2013



di Licia Albertazzi - Si ringraziasentitamente il Dott. Vincenzo Pisapia, attivo lettore e contributoredi Studio Cataldi, il quale ha fornito alla redazione il materialenecessario alla redazione del presente articolo.


E' facoltà dei cittadinidell'unione presentare al Parlamento europeo petizioni(sotto forma di denunce o di richieste di chiarimento)circa normative nazionali che incontrerebbero criticità in relazionea direttive e regolamenti europei (art. 227 del trattato sulfunzionamento dell'Unione Europea). E ciò è accaduto relativamentealla contestata legittimità di pagamento del canone RAI. Lapetizione è stata promossa da alcuni cittadini italiani. Verrà quianalizzato il parere fornito in merito dalla Commissione per lepetizioni, interna al Parlamento europeo.


Fonte dell'obbligo.L'obbligo alla corresponsione del canone RAI è rilevabile all'art. 1del regio decreto legge n. 246 del 21 Febbraio 1938, il quale riportache “chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabilialla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento delcanone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto. Lapresenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione dionde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l'impiantoaereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchiradioelettrici, fa presumere la detenzione o l'utenza di unapparecchio radioricevente”.


La RAI e la “missionedi diritto pubblico”. Secondo la Commissione il servizioofferto dalla RAI ha natura pubblica. Di conseguenza, il pagamentodel canone RAI è considerato un vero e proprio aiuto di Stato.Prosegue la Commissione affermando che “il compito dellaCommissione è di monitorare la conformità con le norme dell'UE inmateria di aiuti di Stato”edunque essa “deve valutare se gli aiuti di Stato connessiall'emittente pubblica si limitano a quanto necessario per finanziaregli obblighi di servizio pubblico chiaramente definiti e che le sonostati affidati, e verificare che tale aiuto non causi inutilidistorsioni della concorrenza”.


Legittimità dellacorresponsione del canone. Tralasciando in questa sede criticheetiche e sociali, dal punto di vista strettamente giuridico la CorteEuropea nel suo parere è ben chiara: il canone RAI non contrasta conle norme a garanzia della libera concorrenza internaall'Unione Europea. E' stato fornito giudizio affermativo in tema dicompatibilità anche relativamente al mercato interno italiano.Altrettanto efficaci sarebbero i meccanismi di controllo internoitaliani, i quali vigilano circa il rispetto del mandato da partedella RAI.


Le esenzioni previste.Unica esenzione ad oggi operante è quella relativa ai soggetti cheabbiano compiuto il 75esimo anno di età entro il termine dipagamento del canone ed il cui reddito, sommato a quello del coniugeconvivente (se presente), “non sia superiore complessivamente adeuro 516,46 per tredici mensilità”. Tale disposto è contenutonella legge n. 248 del 24 Dicembre 2007.

Data: 19/01/2014 11:00:00
Autore: Licia Albertazzi