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Cassazione Sezioni Unite: sanzione disciplinare al magistrato "lumaca"



di Licia Albertazzi - Corte di CassazioneCivile a Sezioni Unite, sentenza n. del 25 Novembre 2013. E'passibile di sanzione disciplinare il magistrato che ritardanel depositare la sentenza. Così ha statuito la sezione disciplinaredel Consiglio Superiore della Magistratura, decisione poi impugnatacon ricorso in Cassazione. La sanzione è scattata a seguito delprotrarsi ingiustificato dei ritardi in merito al deposito disentenze - “numerose sentenze con gravi ritardi, molte superioriai 100-200 giorni, in un caso ai 300 giorni, mentre nel caso piùgrave il ritardo aveva raggiunto i 2.246 giorni” - un accumulocostato alla Giustizia un dispendio di beni e di risorse.

Prima del presenteprocedimento disciplinare, sfociato appunto con la conferma dicondanna da parte delle Sezioni Unite, il magistrato aveva giàsubito ben altri due diversi procedimenti; i quali si erano tuttaviarisolti a suo favore. La Suprema Corte ricorda come l'attività delmagistrato deve essere primariamente caratterizzata da ordine emetodologia organizzativi, non potendo la stessa prescinderedalle tempistiche imposte dalla legge a tutela del principiodel giusto processo previsto dall'art. 111 della Costituzione.Mentre le modalità di lavoro del ricorrente erano risultate sempreassai lacunose, essendo i ritardi imputabili non solo a procedimenticaratterizzati da oggettiva complessità, ma anche a cause ritenute“ordinarie”. “Il ritardo – secondo il CSM – era altresìreiterato, riguardando almeno 40 sentenze, nonché grave, perchéalmeno per la metà dei depositi, superiore all'anno, con una puntadi 1400 giorni”. Tanto è bastato per ravvisare, a detta dellaSuprema Corte, un grave inadempimento oggettivo, “reiteratoed ingiustificato”, idoneo a confermare non solo la sanzione dellaperdita di due mesi di anzianità professionale, ma anzi a “nonpermettere il contenimento della sanzione nei limiti dei minimoedittale, e di rendere necessaria l'applicazione di quellaimmediatamente successiva”.

Data: 28/11/2013 11:00:00
Autore: Licia Albertazzi