La Lombardia è la prima regione in Italia a dotarsi di una legge sulla videosorveglianza nelle case di riposo e nelle strutture per disabili

di Gabriella Lax - Una legge per incentivare case di riposo e strutture per disabili ad installare telecamere per la videosorveglianza è stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia con 39 voti a favore, 24 astenuti e un voto contrario. La Lombardia è così la prima regione in Italia ad approvare un testo normativo sulla videosorveglianza nelle case di riposo e nelle strutture per disabili, come misura per garantire la qualità e la sicurezza dell'assistenza. 

Il provvedimento nasce dal bisogno di contrastare gli episodi, portati alla ribalta della cronaca, a danno delle persone ospitate nelle residenze sanitarie assistenziali lombarde. Il progetto di legge era stato presentato lo scorso maggio dai consiglieri di maggioranza (prima firmataria Elisabetta Fatuzzo-Pensionati), con il duplice scopo di tutelare le strutture, gli ospiti e i loro familiari da episodi di danneggiamento, ma anche di fare da deterrente «contro i maltrattamenti e le carenze igienico-sanitarie che, in alcuni drammatici casi, sono venuti alla luce nelle strutture per anziani». 

La nuova legge prevede che per tutelare la privacy, le immagini raccolte saranno criptate e l'accesso alle registrazioni sarà possibile solo su autorizzazione dell'autorità giudiziaria competente, in caso di avviso e notizia di reato. L'installazione delle telecamere non è obbligatoria: le strutture che decideranno di farvi ricorso, quest'anno potranno contare su uno stanziamento complessivo pari a 1milione e 400mila euro. Questo, almeno, per ora, ha chiarito la prima firmataria, ricordando che «è allo studio la modalità di rendere obbligatorie le telecamere senza far gravare i costi sugli ospiti delle strutture». 

Sulle stesse tematiche, intanto in Parlamento è ancora all'esame del Senato un apposito disegno di legge già approvato dalla Camera. 

Il provvedimento consentirebbe l'installazione delle telecamere a circuito chiuso nelle strutture per anziani e disabili, pubbliche e private ma anche negli asili. Anche in questo caso, l'obiettivo è prevenire e contrastare gli abusi, anche di natura psicologica, sui soggetti più indifesi, di cui molto spesso i media hanno dato notizia (leggi: "In arrivo le telecamere negli asili e nelle case di riposo").



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