Uno degli aspetti relativi al vincolo matrimoniale fa riferimento all'eguaglianza giuridica e morale dei coniugi, indicando con questa espressione la situazione di assoluta parità tra marito e moglie riconosciuta sia dinnanzi alla legge che sotto il profilo personale. Ciò in netto distacco rispetto a quello che era l'assetto familiare precedente alla riforma del 1975, quando cioè il marito occupava una posizione di rilevante superiorità rispetto alla moglie.

L'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi assume connotazioni pratiche che sono attinenti alla conduzione dell'indirizzo della vita familiare (spettante appunto ad entrambi), alla fissazione della residenza (tenuto conto delle esigenze di entrambi) e all'obbligo di fedeltà reciproca; un'altro aspetto legato al principio di eguaglianza morale e giuridica dei coniugi è rappresentato dal venir meno dell'obbligo per la moglie di assumere il cognome del marito, così come avveniva in passato, e di seguirlo ovunque questi avesse stabilito la sede della famiglia.