Dal primo luglio 2020 nuove regole generali e condivise a livello europeo per il volo in sicurezza dei droni. Ecco tutto quello che c'è da sapere

di Gabriella Lax - Per i droni ci sono nuove regole in arrivo. Dal primo luglio 2020 nuove regole generali e condivise a livello europeo per il volo in sicurezza. Ecco tutte le novità previste.

Droni: la normativa europea

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La nuova normativa europea sui droni, o in linguaggio tecnico aeromobili senza equipaggio, è il Regolamento di esecuzione (UE) 2019/947 (in allegato) che stabilisce le disposizioni dettagliate per l'esercizio di sistemi di aeromobili senza equipaggio. Invece a chiarire i requisiti di progettazione e di fabbricazione ci pensa il Regolamento delegato (UE) 2019/945. I regolamenti saranno applicabili nei paesi membri dell'Ue creando una normativa uniforme (vedi anche Droni: arrivo le nuove regole).

Le novità dell'Enac

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La diffusione dei droni è stata tale che Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) ha deciso che in Italia per pilotare un drone, non solo servirà la patente, ma anche l'assicurazione. Il regolamento entrerà in vigore a luglio 2020 ma sono già tanti gli appassionati che pensano a come mettersi in regola. In via generale, patente e assicurazione sono richieste solo ai droni che pesano più di 250 grammi, tutti gli altri possono volare senza troppi problemi.

Droni, le regole generali

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I principi generali hanno l'obiettivo di garantire la sicurezza, proteggere la privacy e tutelare l'ambiente. A garanzia della sicurezza, il Regolamento stabilisce che tutti i droni devono essere controllabili e manovrabili in totale sicurezza e in maniera tale da non mettere mai a rischio le persone. È previsto che i droni siano dotati di sistemi di prevenzione delle collisioni.

I droni dovrebbero essere progettati anche per tenere conto della privacy secondo un approccio privacy by design e by default. Più in generale al fine di identificare illeciti e violazioni, il Regolamento prevede che gli operatori dei droni siano registrati in registri nazionali e i droni immatricolati, in database elettronici facilmente consultabili.

A garanzia della tutela dell'ambiente, sono posti limiti al rumore e alle emissioni generate, come nel caso di qualsiasi altro velivolo.

Droni, le regole introdotte dai regolamenti esecutivi

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Vengono previste tre categorie di operazioni: aperte, specifiche e certificate, così classificate in base al livello di rischio.

Per le operazioni a basso rischio (categoria aperta) non serve autorizzazione, ma sono previsti rigidi limiti operativi, come l'altitudine massima e dovranno conformarsi agli standard industriali.

Nel caso di operazioni a medio rischio, serve un'autorizzazione dell'autorità aeronautica nazionale sulla base di una valutazione dei rischi operativi che tenga conto anche dell'ambiente operativo, l'area geografica e la popolazione sorvolata dell'operazione prevista, oltre che i rischi inerenti e le misure di mitigazione previste (categoria specifica).

Infine, per le operazioni ad alto rischio, si applicheranno le regole dell'aviazione classica (categoria certificata). Servirà l'immatricolazione, esporre la matricola se si opera in categoria specifica o certificata, o se opera in categoria aperta con UAS di massa superiore a 250 g o dotati di un sensore in grado di rilevare dati personali (salvo che siano conformi alla Direttiva Giocattoli 2009/48).

Alcune regole riguardano l'età minima per i piloti dei droni e le competenze che devono possedere e dimostrare. I piloti, nello specifico, dovranno avere almeno 16 anni, a meno che utilizzino UAS con massa sotto i 250 g o operino sotto la supervisione di un pilota remoto conforme. Rimane la possibilità per gli stati membri di ridurre l'età minima fino ad un massimo di 2 o 4 anni a seconda della categoria di operazione svolta dal drone. Si prevede inoltre la possibilità di richiedere all'autorità competente un'autorizzazione per le operazioni UAS nell'ambito di club e associazioni di aeromodellismo.

Droni, la prossima scadenza

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Ecco quali sono le prossime scadenze previste per essere in regola per i possessori di aeromobili senza equipaggio. Intanto dal 1 marzo 2020 sarà online la piattaforma dell'Enac che consentirà di effettuare online l'allenamento, la registrazione del drone e il test finale per conseguire la patente. Si tratta di un'operazione che coinvolgerà circa 50mila persone, ovvero il numero totale di proprietari di droni in Italia.

In particolare, si noti che chi possiede un drone sotto i 250 grammi non dovrà sostenere nessun esame. Realmente interessati al cambiamento saranno i droni sopra i 250 grammi. Servirà in questo caso un preciso corso di formazione equiparabile a quello di un pilota e, dopo aver sostenuto un esame, conseguire la patente.

Per superare l'esame servirà affidarsi ai tanti centri affiliati Enac del Paese. Chi ha già un attestato di pilotaggio remoto basic, può accedere al corso per ottenere l'attestato di competenza per la operazioni specializzate critiche, ossia la patente. Basterà accedere alla sezione del sito dell'Enac dedicata ai droni, dove ci sono informazioni utili, enti accreditati per l'addestramento, moduli e tutte le operazioni da effettuare per ottenere la patente per pilotare il tuo drone.

Scarica pdf Regolamento Ue droni

Foto: 123rf.com
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