Cos'è la cannabis e quando è legale coltivarla e utilizzarla. Ecco cosa dice la legge e cosa c'è da sapere sull'utilizzo della cannabis legale in Italia

di Valeria Zeppilli - La cannabis, o canapa, è una pianta che ha proprietà antidolorifiche e dalla quale si ricavano molteplici prodotti, quali, ad esempio, fibre tessili e carta. Essa, però, è utilizzata anche come sostanza drogante e, per questo, non sempre è legale.

Cerchiamo quindi di capire, con questo breve approfondimento, quando la cannabis è legale:

Canapa legale: la legge

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La legge che regolamenta la coltivazione della canapa è la numero 242 del 2 dicembre 2016, emanata proprio con lo scopo di fare chiarezza e di predisporre le tutele imposte dall'ambivalenza della cannabis.

Quando è legale coltivare cannabis

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Tale legge, in particolare, stabilisce che la coltivazione della cannabis è legale quando:

  • è fatta utilizzando sementi registrati nell'Unione Europea
  • il contenuto di thc non supera lo 0,6%.

A tale proposito, si precisa che nel caso in cui i controlli (che vanno fatti sempre in presenza del coltivatore) dimostrino che la percentuale di thc è maggiore di quella prevista, l'autorità giudiziaria può disporre il sequestro della coltivazione o la sua distruzione.

Cannabis legale: autorizzazioni

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La legge sulla cannabis legale non impone alcuna autorizzazione per la coltivazione di sementi che rispecchiano i predetti requisiti, con la conseguenza che la semina non deve essere preceduta da nessuna comunicazione alle forze delle ordine né da richieste specifiche.

I cartellini della semente, tuttavia, vanno conservati per almeno un anno e le fatture d'acquisto devono essere correttamente archiviate.

Nonostante ciò, in via precauzionale è sempre opportuno segnalare la coltivazione, in carta semplice, alle autorità più vicine, come suggerito dal Ministero delle politiche agricole per evitare le spiacevoli sorprese che potrebbero derivare dai dubbi che sussistono ancora oggi in merito all'esatta applicazione della legge del 2006.

Utilizzo canapa legale

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Proprio tale legge indica espressamente i fini per i quali è ammessa la coltivazione della cannabis.

Come si legge nell'articolo 1, infatti:

"Il sostegno e la promozione riguardano la coltura della canapa finalizzata:

a) alla coltivazione e alla trasformazione;

b) all'incentivazione dell'impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa provenienti da filiere prioritariamente locali;

c) allo sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano l'integrazione locale e la reale sostenibilità economica e ambientale;

d) alla produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori;

e) alla realizzazione di opere di bioingegneria, bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca".

Cannabis: quando è legale venderla

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Da ultimo occorre fare un'importante precisazione.

Si è detto sopra che la cannabis può essere coltivata purché contenga thc non superiore allo 0,6%.

Tuttavia occorre precisare che ciò non vuol dire, come da alcuni ritenuto in un primo momento, che sia stata legalizzata la cannabis che contiene principio attivo entro tale percentuale.

Come chiarito dal Ministero dell'interno con circolare del 31 luglio 2018, infatti, la tollerabilità entro lo 0,6% riguarda solo i coltivatori della cannabis sativa.

Tutti gli altri non possono quindi commercializzare i prodotto che derivano dalla canapa se il thc supera lo 0,2%.


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Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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