di Gabriella Lax - Le guide turistiche potranno esercitare sull'intero territorio nazionale senza limiti. Così ha deciso la sentenza del Consiglio di Stato (n. 3859/2017 sotto allegata), dopo mesi di attesa per chi opera nel comparto del turismo. Il Tar Lazio aveva annullato i decreti ministeriali del Ministro Franceschini che avrebbero dovuto regolamentare l'esercizio della professione di guida all'interno dei più importanti siti e musei italiani. Il Ministero dei beni ambientali e culturali era ricorso al Consiglio di Stato, che però ha confermato le sentenze del Tribunale amministrativo.
Guide turistiche, deregulation in corso
Rimane senza una legge che faccia chiarezza la professione di guida turistica e dopo anni passati a studiare decreti ministeriali, ricorsi e controricorsi, l'abilitazione continua ad essere valida sull'intero territorio nazionale nonostante le guide siano abilitate originariamente solo per il proprio territorio (quindi Regione o Provincia). Adesso l'annullamento dei decreti ministeriali lascia la professione in un vuoto normativo perché la legge 97/2013 è rimasta da allora senza i relativi provvedimenti attuativi.
Per gli operatori del settore comunque si tratta di «una sentenza che fa chiarezza e conferma le nostre previsioni - specifica Paola Migliosi, presidente di Confguide Confcommercio, sul Sole24 Ore - indicando linee guida che coincidono con quelle alle quali dal 2013 Confguide si è ispirata nelle sue proposte normative al Mibact».
E ancora «una sentenza - afferma Valeria Gerli, vicepresidente vicaria di Confguide - che fissa un percorso di buon senso. I paletti territoriali e le complicate procedure di abilitazione specifica 'smantellati' dal Consiglio di Stato non avrebbero tutelato con efficacia le guide turistiche italiane».
Ora, il Mibact dovrà rivedere i decreti tenendo conto delle indicazioni del Consiglio di Stato, affinchè si superino gli squilibri regionali che danneggiano l'operatività delle guide turistiche.
Consiglio di Stato n. 3859/2017• Foto: 123rf.com