Una volta notificato nei termini, il decreto ingiuntivo può essere utilizzato dal creditore per dieci anni

Domanda: "Per quanto tempo resta valido un decreto ingiuntivo se non lo si esegue?"

Risposta: "Il decreto ingiuntivo, una volta emesso, deve essere notificato al debitore verso il quale è rivolto nel termine massimo di 60 giorni, se la notifica è fatta nel territorio della Repubblica escluse le province libiche, o di 90 giorni, in tutti gli altri casi.

Se tali termini decorrono inutilmente senza che il decreto ingiuntivo emesso sia notificato, esso cessa di avere efficacia.

In ogni caso, come stabilito dall'articolo 644 del codice di procedura civile, la domanda può essere comunque riproposta.

Se invece il decreto è notificato, esso diviene efficace e può essere eseguito per ben dieci anni.

Tale termine, più nel dettaglio, vale sia per il primo tentativo di esecuzione forzata che per i successivi.

Ciò vuol dire che entro dieci anni il creditore può sia notificare più precetti, che notificarne anche uno solo direttamente in prossimità dello spirare del decennio. Si ricorda il precetto (notificato, a seconda dei casi, contestualmente o successivamente al decreto ingiuntivo) è requisito fondamentale affinché il creditore possa procedere ad esecuzione forzata.

Solo decorsi dieci anni senza che il decreto ingiuntivo sia seguito dall'esecuzione, esso non potrà più essere utilizzato a tal fine.

Si badi bene però: basta anche solo una notifica per interrompere il termine prescrizionale e far sì che lo stesso inizi nuovamente a decorrere".

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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