Per la Cassazione l'addebito, sussiste se gli obblighi matrimoniali vengono violati in maniera grave e ripetuta, sino a rendere la convivenza intollerabile
di Valeria Zeppilli - Per chi ha il vizio del gioco, le vacanze natalizie non sono proprio un periodo ottimale. 

Le tentazioni di lasciarsi andare e rischiare di esagerare sono davvero tante, vista l'usanza di trascorrere le serate di festa organizzando partite a carte. 

La dipendenza dal gioco va evitata in maniera assoluta, per le conseguenze economiche che può comportare.

Ma la premura a contenersi deve essere ancora più forte se solo si considera che il gioco può anche comportare il rischio di vedersi addebitata un'eventuale separazione dal proprio coniuge. 

La Corte di Cassazione, infatti, con la sentenza numero 5395/2014 (qui sotto allegata), ha ritenuto sussistente l'addebito in capo a un uomo che frequentava assiduamente case da gioco, spendendo molto denaro che sottraeva evidentemente alla sua famiglia. 

In realtà, nel caso di specie, l'uomo intratteneva da anni anche relazioni extraconiugali. 

Nella pronuncia in esame, tuttavia, la Corte ha chiarito che l'addebito, in generale, sussiste se gli obblighi matrimoniali vengono violati in maniera grave e ripetuta, sino a rendere la convivenza intollerabile. 

I presupposti perché anche il solo gioco d'azzardo, ripetuto ed eccessivo, realizzi tali condizioni ci sono tutti. 

Meglio, quindi, giocare "responsabilmente" anche durante le feste!

Corte di cassazione testo sentenza numero 5395/2014
Valeria Zeppilli

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