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Riforme: Cgia, federalismo mette a rischio i comuni del sud

Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Botolussi, ha espresso le sue preoccupazioni sulle possibili conseguenze negative del federalismo sui comuni del sud.'La bozza di federalismo fiscale rischia di far collassare i comuni del Sud del Paese. La maggiore autonomia finanziaria annunciata dal ministro Calderoli sara' difficilmente sostenibile dalle amministrazioni locali, in particolareda quelle del Mezzogiorno'. La preoccupazione di Bortolussi si basa sui risultati di una indagine condotta dall'Ufficio studi dell'associazione artigiani mestrina. Le difficoltà dei comuni italiani sono state evidenziate mettendo a confronto entrate e spese correnti.Considerando un saldo negativo medio nazionale per comune pari a 1 milione 132 mila euro, i dati dei comuni della Campania, portano a risultati sconcertanti: la media del saldo negativo per ciascuna amministrazione e' di 2 milioni 723 mila euro.Anche in Puglia la differenza tra entrate e spese e' di 2 milioni 518 mila euro. Leggermente migliore la situazione in Basilicata (dove il saldo negativo medio di ogni comune è di un milione 301 mila euro) e in Calabria dove si arriva a quota 1 milione 188 mila.Ben diversa la situazione al Nord. In Lombardia ad esempio il saldo negativo per ciascun Comune si attesta intorno ai 127 mila euro. A seguire: 288 mila in Veneto, 364 mila in Piemonte, 642 mila in Emilia Romagna, 712 in Liguria. Anche in centro Italia i comuni godono di salute migliore Per i comuni laziali la media del saldo negativo e' di 573mila euro, per quelli marchigiani si arriva a 636 mila euro, per quelli molisani 626mila euro, per quelli abruzzesi 457mila euro, per quelli toscani 792 mila euro. Sta di fatto che gli unici comuni (tra i capoluoghi di provincia) in cui le entrate proprie sono superiori alla spesa corrente sono quelli di Belluno con saldo positivo di un 1 milione 180 mila euro; Forli' con 1 milione 233mila e Biella con 630mila euro. A "soffrire" del Federalismo dunqe non sarebbero solo i comuni del sud giacché i saldi negativi comunali sembrerebbero "cosa di tutti gli italiani". "L'indagine lascia spazio a pochi dubbi - afferma Bortolussi - ancora una volta si definiscono fin troppo nettamente i confini tra Nord e Sud del Paese. Una situazione di vera emergenza quella riguardante le amministrazioni locali del Mezzogiorno che, allo stato attuale, sono ben lontane da una situazione di piena autonomia finanziaria. Sara' dunque necessario trovare degli strumenti di entrata alternativi per impedire che i comuni dell'Italia meridionale collassino". Data: 24/08/2008 08:40:00
Autore: Roberto Cataldi