Cassazione penale: i tempi della querela nel caso di responsabilità medica
Avverso la pronuncia del Tribunale di Roma, in cui era stato dichiarato non doversi procedere nei confronti di due sanitari accusati di lesioni colpose gravi per tardività di querela, ha proposto ricorso il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma "evidenziando come la conoscenza dell'esistenza di determinate patologie non comportasse automaticamente la consapevolezza che le patologie fossero conseguenza di errori compiuti dai medici che avevano seguito il trattamento terapeutico praticato alla paziente".
La Corte ha accolto il gravame precisando che "nel caso di lesioni colpose astrattamente riconducibili a responsabilità medica (…) la mera conoscenza delle conseguenze subite in esito al trattamento terapeutico" non costituisce "consapevolezza dell'esistenza del reato perché difetta ancora, nella persona offesa, la consapevolezza della circostanza che il medico ha violato le regole dell'arte medica cagionando le lesioni". Data: 28/04/2008
Autore: Silvia Vagnoni