La cessione del gruppo GEDI e il suo perchè
Cosa accade dal punto di vista della 231
In tale contesto, appare inevitabile il richiamo alla logica sottesa al D.Lgs. 231/2001, che ha introdotto nel nostro ordinamento un modello di responsabilità fondato sull'organizzazione e sul controllo. Sebbene il decreto trovi applicazione principalmente in ambito penale-economico, i suoi principi risultano pienamente esportabili anche al settore dell'editoria: assetti organizzativi adeguati, procedure decisionali tracciabili e sistemi di controllo interno rappresentano strumenti essenziali per prevenire interferenze indebite e conflitti di interesse.
Particolare rilievo assume il tema del whistleblowing, oggi rafforzato dalla normativa europea e nazionale. In contesti caratterizzati da elevata concentrazione di potere informativo, i canali di segnalazione interna costituiscono un presidio di legalità imprescindibile, non solo per intercettare illeciti, ma per garantire l'indipendenza editoriale e la correttezza dei processi decisionali.
La vendita di GEDI sollecita, dunque, una visione evoluta della governance editoriale, in cui il pluralismo informativo non sia affidato a dichiarazioni di principio, ma sostenuto da architetture organizzative ispirate alla cultura della compliance.
In definitiva, la libertà di stampa non si difende sottraendo l'editoria alle regole, bensì rafforzando quei meccanismi di controllo che consentono di coniugare iniziativa economica, responsabilità e interesse collettivo.
Dott. Alessandro Pagliuca
Avvocato abilitato – specializzato in responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001, compliance e sistemi di controllo interno
Autore: Alessandro Pagliuca