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Privacy: impronta della mano e privacy dei lavoratori

Il Garante per la Protezione dei dati personali ha reso noto di aver autorizzato, anche se con particolari cautele, l'uso dei dati ricavati dalla conformazione della mano per accedere a un vasto complesso, nel quale sono presenti imprese che lavorano e vendono metalli e pietre preziose. Tali imprese si erano rivolte all'Autorità con un progetto che prevedeva un sistema di riconoscimento biometrico e ciò per innalzare i propri standard di sicurezza.Nel provvedimento di autorizzazione il Garante ha però precisato che non dovrà essere creato un archivio centralizzato dei dati biometrici, che l'impronta cifrata della mano dovrà essere memorizzata solo sul badge del lavoratore o del personale autorizzato all'ingresso e che i dati relativi agli accessi dovranno essere cancellati automaticamente dopo sette giorni. Inoltre, l'Autorità ha precisato che a chi deve accedere verrà rilasciata una smart card in cui è memorizzato il codice dell'impronta della mano. Presso i sedici ingressi del complesso, dunque, responsabili, dipendenti, visitatori autorizzati passeranno uno alla volta attraverso "bussole" automatiche con porte interbloccate, al cui interno sono installati dispositivi di lettura della geometria della mano. Un software trasformerà in un codice numerico i punti predeterminati della mano e il riconoscimento avverrà tramite il confronto con il codice memorizzato nella smart card. Chi non intende avvalersi di questo sistema potrà avere accesso tramite un ingresso dotato di telecamera per il riconoscimento facciale. Data: 03/04/2007
Autore: Cristina Matricardi