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Stipendio in contanti: dal primo luglio multa fino a 5.000 euro

Dal primo luglio scatta per i datori l'obbligo di pagare lo stipendio con strumenti di pagamento tracciabili. Per gli indisciplinati multe fino a 5000 euro anche se il pagamento non va a buon fine


di Annamaria Villafrate - Dal primo luglio il pagamento dello stipendio deve avvenire con strumenti tracciabili. Vietato pagare la retribuzione in contanti. La riforma però non è prevista per tutte le categorie di lavoratori. Esclusi i dipendenti delle PA, i domestici, i tirocinanti, i titolari di borse di studio e i lavoratori autonomi occasionali. Le multe, in caso d'inosservanza possono raggiungere i 5000 euro, anche se si può fare ricorso. Le sanzioni si applicano anche se il pagamento non va a buon fine.


Dal primo luglio basta stipendi in contanti

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Il comma 910 dell'art. 1 della legge n. 205/2017 prevede che dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro sono tenuti a corrispondere ai lavoratori la retribuzione e gli anticipi sulla stessa tramite banca o ufficio postale con uno dei seguenti mezzi di pagamento:

La firma del lavoratore sulla busta paga non prova l'avvenuto pagamento dello stipendio.

Rapporti di lavoro interessati dalla riforma

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I rapporti di lavoro interessati dalla riforma sono quelli:

Rapporti di lavoro esclusi dalla riforma

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Il comma 913 dell'art 1 prevede che non è obbligatorio procedere al pagamento dello stipendio nei modi previsti dal comma 910 della legge 205/2017 ai rapporti di lavoro:

Sono altresì esclusi i tirocini, i rapporti autonomi occasionali e le borse di studio.

Le sanzioni per il datore di lavoro

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Il comma 913 dell'art. 1 prevede che al datore di lavoro o al committente che viola l'obbligo di effettuare il pagamento dello stipendio con strumenti tracciabili, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria minima di 1000 euro e massima di 5000 euro.

Si intende violato il divieto di corrispondere lo stipendio in contanti anche quando il bonifico del datore viene revocato o l'assegno annullato. La sanzione scatta quindi anche quando il pagamento dello stipendio non è andato a buon fine.

Datore: cosa può fare in caso di sanzione?

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Il datore di lavoro sanzionato, entro 30 giorni dalla notifica del verbale di contestazione e notificazione può presentare:

Data: 06/06/2018 06:00:00
Autore: Annamaria Villafrate