Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Trasferimento del lavoratore dipendente: la tesi estensiva

L'art. 33, quinto comma, della legge 5.2.1992, n. 104, secondo cui "il genitore o il familiare lavoratore, pubblico o privato, che assista con continuita' un parente o affine entro il terzo grado handicappato, ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede piu' vicina al proprio domicilio e non puo' essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede" va interpretato nel senso che ci si riferisce a situazioni in cui il dipendente sia il fondamentale punto di riferimento per l'assistenza del disabile, quanto meno sotto il profilo della costante organizzazione e supervisione delle cure necessarie, delle buone condizioni di vita e delle relazioni affettive, anche senza assumere necessariamente in proprio l'intera effettuazione materiale dell'assistenza stessa (nota a cura dell'avv. Luigi Viola, staff di la previdenza.it). Tar Lazio, Sezione I Quater, sentenza 10 febbraio 2005 n� 2387
Data: 06/05/2005
Autore: www.laprevidenza.it