Compenso avvocati: spetta al professionista provare l'attivit� svolta Annamaria Villafrate - 17/04/24  |  Alcoltest: la polizia non ha l'obbligo di aspettare il difensore Annamaria Villafrate - 13/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Tar: via libera ai cani sulle spiagge

Vietare l'ingresso sugli arenili liberi agli amici a quattro zampe è illogico e irragionevole. In allegato la sentenza


di Marina Crisafi – Anche i cani potranno andare in vacanza al mare con i loro padroni e scorrazzare liberamente sulle spiagge. Ad affermare un principio che renderà felici i proprietari degli amici a quattro zampe di tutta Italia è il Tar Lazio con la recente sentenza n. 9302/2015 (qui sotto allegata), accogliendo il ricorso di un'associazione ambientalista contro il Comune di Anzio che, con ordinanza, aveva vietato l'accesso ai cani sulle spiagge libere.

Per il Tar l'ordinanza balneare è illegittima in quanto si limita ad imporre ai conduttori di animali un generalizzato off limits, senza “una motivazione che giustifichi tale scelta e senza specificare quali cautele comportamentali siano necessarie per la tutela dell'igiene delle spiagge, ovvero della incolumità dei bagnanti”.

Ma non solo. Il provvedimento viola altresì il principio di proporzionalità tra le esigenze pubbliche da soddisfare e l'incidenza sulle sfere giuridiche dei privati. Mancando la motivazione infatti non soltanto non può apprezzarsi se lo stesso sia riferibile a ragioni di igiene dei luoghi o alla sicurezza di chi frequenta le spiagge, ma neanche il rispetto del principio di proporzionalità, che impone alla P.A. di optare, tra più scelte possibili idonee al raggiungimento dell'interesse pubblico, “per quella meno gravosa per i destinatari incisi dal provvedimento, onde evitare agli stessi ‘inutili' sacrifici”.

In sostanza, per il giudice amministrativo, l'autorità comunale avrebbe dovuto individuare le misure comportamentali ritenute più adeguate, piuttosto che porre un divieto assoluto di accesso agli animali (e di conseguenza anche ai loro padroni!), sulle spiagge destinate alla libera balneazione. Una scelta che, a detta del Tar, “risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata”.


Data: 23/07/2015 21:00:00
Autore: Marina Crisafi