Commette reato la guardia medica che rifiuta la visita domiciliare Silvia Pascucci - 27/03/24  |  TFR coniuge divorziato: presupposti, importo ed esclusioni Matteo Santini - 25/03/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Pressione fiscale a livelli intollerabili: 43,5% nel 2014. L'allarme della Corte dei Conti

La relazione del giudice contabile sul rendiconto generale dello Stato 2014 parla di livelli di guardia e invoca interventi


di Marina Crisafi – La pressione fiscale in Italia è giunta adun livello di guardia tale da essere “difficilmentetollerabile”. Ora, dunque, occorre tornare indietro, con interventi che restituiscano la “capacità di spesa a famiglie eimprese”. Ad evidenziare la preoccupante situazione raggiunta dal Paese èla presidente della Corte dei Conti,Enrica Laterza, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2014illustrata in questi giorni nella sede romana.

Secondo i datidella magistratura contabile, il pesodel fisco è arrivato al 43,5% nel 2014, con un divario dell'1,7% rispettoalla media della zona euro, confermando, quindi, le difficoltà di “realizzare pienamente il programma di spending review”.

NB: la pressione fiscale è determinata dal rapporto tra il gettito fiscale e il PIL ma è cosa diversa dalla aliquota fiscale effettiva che è ben più alta e che si calcola tenendo conto dell'aliquota riscossa su diversi tipi di reddito o di attività economiche.
Così se la pressione fiscale in Italia ha raggiunto il 43,5%, "l'aliquota fiscale effettiva per le piccole aziende, artigiani, commercianti, liberi professionisti, nel 2014 ha raggiunto il 68%" (Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Aliquota_fiscale_effettiva)

Ma nel mirinodella Corte ci sono anche le pensioni,che rappresentano una spesa caratterizzata da “forte rigidità” che aumenta a ritmo costante, unitamente al crollo degli investimenti e ai marginisempre più ristretti di risparmio su redditi di lavoro e consumi intermedi. Aciò si aggiunge la crescente “esternalizzazione”dello Stato, con un aumento vertiginoso di “enti e società strumentali ocomplementari” rispetto alle amministrazioni centrali, che non fanno altro che aggravare i costi e che, nell'ottica dell'attuazionedella spending review, richiedono “unattento ripensamento”.

Ripensamento che,per la presidente Laterza, mentre si attende ancora l'attesa riduzione dellaspesa, deve passare anche dallariorganizzazione dei servizi pubblici e della loro fruizione, attraversouna “rigorosa articolazione tariffaria”che conduca ad una maggiorepartecipazione dei cittadini alla copertura dei costi in virtù delladiversa capacità contributiva.

Data: 27/06/2015 09:33:00
Autore: Marina Crisafi