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Marijuana: modica quantità ma già divisa in dosi, verosimile lo spaccio

Confermata dalla Cassazione la condanna per spaccio ad un uomo trovato in possesso di un piccolo quantitativo di cannabis suddiviso in singole dosi


diMarina Crisafi –Anche se il quantitativo è minimo, la detenzione della sostanza stupefacentegià suddivisa in singole dosi conferma l'ipotesi a fini di spaccio. Adaffermarlo è la terza sezione penale della Cassazione,con la sentenza n. 24905 depositataieri, condannando in via definitiva un uomo“beccato” dalle forze dell'ordine con nove involucri di carta stagnola contenentimarijuana per il reato di detenzione didroga con finalità di spaccio.

Sebbene la quantità totale fosse irrisoriae non vi fossero altri indicatori di spaccio (come ad es. strumenti idonei altaglio, banconote suddivise in tagli differenti ecc.), ad avvalorare la condannainflitta dalla Corte d'Appello (seppur con pena ridotta rispetto al giudicedelle prime cure) bastano le stesse caratteristiche del fatto.

Perché se è vero che mancano “altriindicatori” di spaccio, ha desunto il Palazzaccio, è vero altresì che la drogaritrovata in possesso dell'uomo era giàsuddivisa in più dosi “in numero tale da doversiescludere una destinazione solo personale” e per di più da persona che andavain giro con il motorino e che al momento del controllo e dell'accertamento daparte degli agenti aveva subito dato segnidi evidente nervosismo.

Né, ha aggiunto la S.C., “èvalidamente ipotizzabile l'ipotesi di una ‘scorta'che non é stata in alcun modo giustificata, né sotto il profilo del bisogno nédi quello delle disponibilità economiche”.

Pertanto, non resta che ritenere congruo l'apprezzamentoda parte del giudice di merito, circa la destinazione allo spaccio della droga,come tale incensurabile in sede dilegittimità.

Risultato: ricorso inammissibile e condannadel ricorrente a 4 mesi di reclusione e 600 euro di multa, oltre al pagamentodelle spese processuali.

Data: 16/06/2015 15:10:00
Autore: Marina Crisafi