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Togliere ai notai per dare agli avvocati? Possibile dietrofront del Governo

Potrebbe esserci un ripensamento sulla norma del ddl Concorrenza che trasferisce gli atti di vendita degli immobili dai notai agli avvocati


di Marina Crisafi - Toglieregli atti di vendita degli immobili ai notai per darli agli avvocati? Il Governopotrebbe ripensarci. Stando alle dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, intervenuto all'incontrodi Federnotai, mercoledì scorso, l'esecutivo è disponibile a riaprire il dialogo con entrambe le categorie sullanorma inserita nel Ddl Concorrenza,incardinato in Commissione Attività Produttive alla Camera prima di giungere inaula.

La motivazione?

Quella ufficiale:il possibile rischio di un aumento delcontenzioso.

Quella nondichiarata: le polemiche, le proteste e le reazioni dell'intera categoria dei notai “toccati” nel vivo in una dellestoriche prerogative che andrebbe a favore dei professionisti forensi.

La norma,inserita nel testo che ha iniziato da poco il suo iter parlamentare prevede,infatti, che gli avvocati possanoautenticare gli atti di compravendita dei beni immobili ad uso nonabitativo di valore catastale inferiore ai 100mila euro, trasferendo loro,dunque, una competenza prima esclusiva del notariato.

Ora il Governo sidichiara aperto al confronto per migliorare il testo che è ancora in fase didiscussione. Anche perché, ha sottolineato Ferri durante il dibattito, ai notaiè assegnato un ruolo importante “per il controllo della legalitànel trasferimento degli immobili” e quindi illoro contributo è necessario per “prevenire i contenziosi”, tuttavia, ha coltol'occasione per esortare la categoria “anon subire il cambiamento” ma a cavalcarlo da protagonista.

Non si èfatta attendere la risposta della Federnotai che per bocca del presidenteCarmelo Di Marco, ha mostrato apprezzamento per le dichiarazioni del sottosegretarioassicurando però che la categoria non èaffatto “spaventata dalla concorrenza” ma per rendere più concorrenziale laprofessione bastava agire sul “rendere meno costoso l'accesso e favorire iconcorsi”.

Perplessitàsulla norma e sull'intero ddl, a causa dell'approccio semplicistico delleliberalizzazioni, è stata espressa anche dalle altre categorie presenti all'incontro,tra cui Confindustria e Confprofessioni.

Quantoalla norma infine, non militano certo alla sua futura sopravvivenza, le paroledel presidente emerito della Corte costituzionale Giuseppe Tesauro convinto chenon solo “non c'è trasferimento dicompetenze tra notai e avvocati e quindi non c'è concorrenza”, ma che inoltre,l'abolizione dell'atto pubblico a favore della scrittura privata “non garantisceun contenimento dei costi della giustizia”.

Il dialogo dunque è aperto. E ci vorrà del tempo per sapere se la norma sopravvivrà omeno.

Madel resto, la questione riguarda l'interoDdl, visto che le disposizioni in esso contenute hanno suscitato non soltanto l'ira dei notai, ma anchequella di assicuratori, carrozzieri, commercialisti, farmacisti e degli stessi avvocati.

Data: 29/05/2015 15:10:00
Autore: Marina Crisafi