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Fallimento: addio alla 267, entro l'estate il testo unico dell'insolvenza

Allo studio della commissione del ministero della Giustizia il testo unico che riscrive tutta la disciplina delle crisi d'impresa


di Marina Crisafi – Entro l'estate si potrà dire addio alla legge 267 che disciplina il fallimento inItalia, pur con sostanziali e recenti modifiche, sin dal 1942.

Allo studio della commissione del ministero della Giustizia c'è infatti un testo unico che andrebbe a riscriveretutta la normativa delle crisi d'impresa.

L'ipotesi di riforma, illustrata durante l'incontro di giudici e pm delloscorso fine settimana a Venezia (come riportato dal Sole24Ore)dallo stesso presidente della commissione (nonché presidente di sezione dellaCassazione ed ex commissario Consob), Renato Rordorf, è quella di una revisione “organica” dell'intera disciplinafallimentare, ivi comprese le leggi speciali dell'amministrazionestraordinaria, con le declinazioni ulteriori della Marzano e della Prodi-bis, nonché,d'obbligo, una volta riscritte le norme civilistiche, quella della disciplinapenale soprattutto della bancarotta.

Il fine, in sostanza, è quello di ridarearmonia ad una disciplina più volte modificata negli ultimi anni, ma mai inun'ottica globale. E tutto in tempi piuttosto stretti, visto che l'obiettivodella commissione è di “assemblare” le varie parti della riforma (assegnate allediverse sottocommissioni) entro l'estate,per poi avviare un confronto su contenuti e prospettive della proposta. Ad “accelerare”i lavori, per evitare “fattori dispiazzamento”, concorrerebbero anche i “plausibili” nuovi interventisettoriali da parte del Governo per attenuare la “sofferenza” per i creditidelle banche.

Quanto ai contenuti, nodi cruciali su cuipunta ad intervenire il nuovo testo saranno le misure di allerta, anche dal punto di vista dei soggetti (camere dicommercio, tribunali imprese, ecc.), l'uso “spregiudicato”dello strumento del concordato e la revisione del reato di bancarotta.

Data: 28/05/2015 12:30:00
Autore: Marina Crisafi