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Arretrato civile: i processi pendenti secondo il censimento di via Arenula

5,2 milioni di “affari pendenti”, di cui oltre il 63% è concentrato nei tribunali ordinari, il 25% presso i giudici di pace e circa l'8% nelle corti d'appello


5,2milioni di “affari pendenti”, di cui oltre il 63% è concentrato nei tribunaliordinari, il 25% presso i giudici di pace e circa l'8% nelle corti d'appello. Questiin sintesi i primi dati che emergono dallo speciale censimento effettuato dal Ministerodella Giustizia, il quale, con un'”operazionetrasparenza mai realizzata in precedenza” ha deciso di pubblicare l'analisidettagliata della situazione dell'interosettore civile, mettendola adisposizione di tutti, cittadini ed addetti ai lavori, corredata di dettaglie tabelle, direttamente online.

Lo studio, pubblicato nei giorni scorsi, vaoltre il mero indicatore complessivo dei procedimenti in corso, entrando neldettaglio degli oltre cinque milioni di cause all'esame dei giudici e non ancora concluse al 30 giugno 2013,attraverso ben 23 indicatori divalutazione, tra cui la tipologia di affare, il grado del giudizio, lacollocazione geografica e finanche la valutazione della distribuzione analiticadelle anzianità di iscrizione di tutte le pendenze civili.

Nel dettaglio, lo studio mostra che sultotale di 139 uffici giudiziarisparsi sul territorio nazionale, il 47%delle cause pendenti si concentra nei primi 20 tribunali italiani e unterzo di tutte le pendenze si concentra nei primi 10, tra cui spiccano Roma, con oltre 200mila cause civiliancora da chiudere, e Napoli con oltre 175mila, seguite a ruota da Milano, Foggiae bari. Stessa conclusione per le cortid'appello - dove oltre la metà dell'arretrato (51,1%) grava sulle cinque cortiprincipali, con Roma in testa (quasi 90mila processi), seguita da Napoli(oltre 66mila), Bari, Milano e Bologna - e i giudici di pace, dove sono i primi dieci uffici a coprire il 37,5%delle pendenze totali.

Quantoalla tipologia dei processi, quasiil 37% delle pendenze dei tribunali (piùdi 1 milione e 200mila in valore assoluto) e circa il 48% di quelle delle corti d'appello (197.611 in valore assoluto) èrelativo ai procedimenti di cognizioneordinaria (contratti, obbligazioni, locazioni, comodati, trascrizioni, responsabilitàextracontrattuali, diritti reali, possesso, ecc.), mentre lavoro e previdenza si attestano, rispettivamente, sul 19,5% (oltre650mila in valore assoluto) e 36,5%(oltre 150mila). Una percentuale rilevante (circa il 4%) è costituita anche daigiudizi in tribunale relativi a separazionie divorzi (circa il 4%) e da quelliconcernenti l'equa riparazione nellecorti d'appello (quasi l'11%). Dal giudice di pace, infine, più del 42% delle cause riguarda l'opposizione alle sanzioni amministrativee oltre il 34% il risarcimento danni dacircolazione.

Inmerito all'”anzianità” dei processi,che rappresenta uno dei dati più rilevanti, lo studio ministeriale mostra come più del 70% delle pendenze civili risultaessere stato iscritto nell'ultimo triennio, mentre solo il rimanente 30% ha una “giacenza” maggiore. Ed èproprio quest'ultima percentuale, che costituisce l'”arretrato” in senso stretto, considerato che tre anni sono un'anzianità“fisiologica” per l'esperimento di una causa, stando alle dichiarazioni di viaArenula, la vera “patologia” daabbattere grazie all'azione congiunta di tale strumento di analisi e della neoriforma della giustizia civile.

Qui sotto, in allegato, i prospetti di analisi delle pendenze e dell'anzianità di iscrizione degli affari civili.

Vedi anche: Lo speciale pubblicato sul sito del Ministerodella Giustizia

Data: 26/11/2014 09:30:00
Autore: Marina Crisafi