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Addio a Imu e Tasi. Ma dal 2015 arriva la “local tax”

Dal prossimo anno, probabilmente si potrà dire addio al “ginepraio” di tributi comunali sulla casa. Ma di riduzioni per i contribuenti non si parla


Dal prossimo anno,probabilmente si potrà dire addio al “ginepraio”di tributi comunali sulla casa, che, tra scadenze differite, diversità dialiquote e new entry rendono la vita difficile sia ai contribuenti che ai professionistialle prese con calcoli e dichiarazioni sempre più complicati e variegati per consentireai propri clienti di essere in regola con il fisco.

Ma dal 2015, comeannunciato dal premier nell'incontro con l'Anci (l'associazione dei comuniitaliani) dei giorni scorsi, potrebbe essere introdotta, con un emendamento aldisegno di legge di stabilità, la “localtax”: una sorta di tassa unica sul “mattone”che riunirà sotto lo stesso cappello i diversi tributi imposti dai comuni.

Oltre all'Imu ealla Tasi, nella futura local tax dovrebbero, infatti, trovare posto anche la tassa sull'asporto dei rifiuti, l'addizionalecomunale Irpef, e tributi minoricome le imposte sulla pubblicità, perl'occupazione del suolo pubblico, disoggiorno e di scopo.

Una semplificazionenon da poco, che renderà certamente più facili i pagamenti delle tasse,razionalizzando calcoli, scadenze e norme in materia tributaria, e che assicureràun introito agli 8.000 comuni italiani, paria circa 31 milioni di euro.

Nessuna riduzione è prevista, invece, per icontribuenti. Appare improbabile, infatti, che ilmeccanismo alla base della nuova tassa possa ridurre i livelli di prelievo attuali;quanto invece alle detrazioni la decisione spetterà ai sindaci, anche se c'èchi invoca un'omogeneità di regole su scala nazionale.

Intanto, per ilmomento i nodi sciogliere sono tanti. E nulla cambia in merito alle imminenti scadenze di Imu e Tasi, entrambe previste adicembre.

Data: 05/11/2014 12:00:00
Autore: Marina Crisafi