Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianit� di grado United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Cassazione e condominio: come stabilire se un'area è di proprietà comune oppure esclusiva



di Licia Albertazzi - Corte di CassazioneCivile, sezione seconda, sentenza n. 3094 dell'11 Febbraio 2014. Comestabilire se alcune aree del condominio sono di proprietàcomune oppure esclusiva? La Suprema Corte conferma cheoccorre fare riferimento alla scheda planimetrica allegataall'atto di compravendita. Nel caso di specie veniva ingiuntoalle convenute di rimuovere alcune opere dall'area contestata (tra lequali un contatore elettrico) ritenuta dal ricorrente di proprietàesclusiva personale, dunque alla messa in pristino dei localiinteressati: il vano sottoscale e il terrazzo dell'immobile.Congiuntamente il ricorrente chiedeva che le responsabiliprovvedessero al risarcimento del danno per il proprio mancatogodimento delle aree interessate. Se in primo grado l'istanza venivaaccolta, in grado di appello la Corte determinava l'area contestatacome in comproprietà tra i tre soggetti coinvolti. Avverso talestatuizione veniva proposto ricorso in Cassazione.


La Suprema Corte, dopoaver dichiarato inammissibili, in via preliminare, alcune domande cheerano state formulate dal ricorrente prive di momento di sintesi –così come disposto dall'art. 360 c.p.c. - afferma che, dai mappaliprodotti nel corso del giudizio di merito, risultava chiaramente comele aree interessate fossero di proprietà comune, dato che lo stessolo qualificava letteralmente come “bene comune non censibile”,mentre veniva specificamente delimitata l'area di proprietàesclusiva del ricorrente. A tale conclusione la Suprema Corte ègiunta anche applicando i principi generali in tema diinterpretazione dei contratti, cioè l'intenzione dei contraenti el'interpretazione complessiva delle clausole. Il resto èconsiderato soltanto un tentativo di fornire un'interpretazionealternativa ai fatti di causa, modalità non ammessa nel giudizio dilegittimità; infatti “quando di una clausola contrattuale sonopossibili due o più interpretazioni, non è consentito, alla parteche aveva proposto l'interpretazione poi disattesa dal giudice dimerito, dolersi in sede di legittimità del fatto che fosse stataprivilegiata l'altra”. Nel complesso il ricorso è rigettato.

Data: 17/02/2014 10:00:00
Autore: Licia Albertazzi