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Cassazione: che cos'è e quando opera la surrogazione legale?



di Licia Albertazzi - Corte di CassazioneCivile, sezione terza, sentenza n. 28061 del 16 Dicembre 2013. Quandoopera la surrogazione legale, così come prevista dall'art. 1203codice civile? Prescindendo da una ricostruzione dettagliata delfatto concreto, invero piuttosto complesso, per quanto qui rileva lasentenza in oggetto è interessante per le riflessioni effettuatedalla Cassazione in tema di definizione ed operatività dell'istitutodella surrogazione legale. Danneggiati nella vicenda sono dueacquirenti finali di un immobile che, a seguito di diversi passaggidi proprietà, si è rivelato essere gravato da ipoteca contratta dalcostruttore a seguito di mutuo, nella realtà mai estinto. Minacciatidall'incombente azione esecutiva, i compratori finali hanno deciso disaldare il debito originario, agendo poi in rivalsa nei confronti deivenditori per ottenere il rimborso di quanto versato. Ma sussiste inquesto caso surrogazionelegale?

La surrogazione, dal punto di vista giuridico, consiste in unasostituzione del soggetto – creditore o onerato – nelrapporto giuridico preesistente. “La surrogazione, la qualerealizza una variazione soggettiva del rapporto obbligatorio, mira adagevolare la soddisfazione del creditore (…) consentendo a coluiche paga di succedere nello stesso diritto di cui era titolarel'accipiens”. La Suprema Corte, nel decidere circa il casoprospettato, analizza l'istituto della surrogazione così comeprevisto dall'art. 1203 codice civile: affinchè la surrogazioneoperi occorre infatti che l'accipiens – cioè il creditore,nel caso di specie l'istituto di credito – sia creditore di tuttigli aventi causa, e che in questo modo il saldo di uno liberiautomaticamente tutti gli altri dal debito, generando in capo a talesoggetto il diritto di pretendere quanto saldato dalle altre particoinvolte. Al momento del pagamento in effetti non sarebbe esistitoalcun obbligo in capo agli ultimi acquirenti, né ai loro dantecausa, rimanendo unico obbligato il proprietario originariodell'immobile, colui che aveva contratto il mutuo. Mancando, infine,il requisito della spontaneità del pagamento, secondo laSuprema Corte andrebbe assolutamente esclusa l'operatività dellasurrogazione legale. A tale conclusione la Cassazione è giuntadisattendendo un costante orientamento, inaugurato in precedenzadalle Sezioni Unite, “specificamente negando che la surrogazionelegale potesse essere invocata anche da colui la cui obbligazione dipagamento non fosse certa, ma potesse sorgere solo in via eventuale”.

Agliacquirenti che hanno estinto il debito spetterà soltanto ilrisarcimento del danno per evizione,azione da esperire nei confronti dei danti causa (venditori), nonchérisarcimento per l'imperizia del notaio coinvolto nella vicenda, ilquale non ha tempestivamente rilevato la sussistenza di ipotecagravante sull'immobile.

Data: 28/12/2013 10:00:00
Autore: Licia Albertazzi