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Cassazione: assegnazione in proprietà e mutamento di destinazione d'uso. I limiti della delibera assembleare



di Licia Albertazzi - CassazioneCivile, sezione seconda, sentenza n. 22436 del 1 Ottobre 2013. Regolagenerale estrapolabile dall'ordinamento è che le deliberecondominiali hanno effetto sui singoli se questi risultano esseregià proprietari all'atto dell'adozione. Inoltre, assegnazione inproprietà di aree in principio qualificate come comuni emutamento della loro destinazione d'uso sono due eventi bendistinti, ognuno dei quali deve essere autonomamente esaminato edapprovato da tutti i condomini. Così, è illegittima la conversionedi una cantina in box auto sulla base di una modifica delletabelle millesimali concernente la sola assegnazione inproprietà, delibera tra l'altro adottata in un tempo precedenterispetto al subentro dei proprietari ricorrenti.

Nel caso inoggetto, a seguito di soccombenza in primo e in secondo grado digiudizio, proponevano ricorso in Cassazione i nuovi proprietari,sostenendo la proprietà esclusiva di detto locale basata appuntosulla modifica intervenuta a seguito di approvazione assembleare.Rileva la Suprema Corte come la delibera impugnata “mentrepoteva disporre la regolamentazione delle parti comuni, non potevalegittimamente modificare l'assetto proprietario dei singoliappartamenti e la destinazione dei locali accessori”. Infatti,“trattandosi di atto che incide sui diritti di tutti i condomini,sarebbe stata necessaria l'approvazione di tutti, solo dopo che essifossero divenuti proprietari esclusivi di ciascuna porzioneimmobiliare”. La deliberacondominiale che rende i diritti definitivamente acquisiti aiproprietari non è idonea a giustificare altresì una variazione didestinazione d'uso della stessa.

Data: 06/10/2013 18:00:00
Autore: Licia Albertazzi