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Cassazione: legittimo il licenziamento per fatti antichi se il datore prova di averne avuta conoscenza solo in tempi recenti



di Licia Albertazzi - Corte di Cassazione Civile, sezionelavoro, sentenza n. 20826 dell'11 Settembre 2013. Il licenziamentoaddebitabile a comportamenti risalenti nel tempo è comunquetempestivo e legittimo, a patto che il datore di lavorosia venuto a conoscenza del comportamento del dipendente –nel caso in oggetto, da parte di reclami presentati da clienti adistanza di diversi mesi, in qualità di acquirenti di strumentifinanziari e pacchetti di investimento – soltanto in un momentosuccessivo. A maggior ragione se al lavoratore, in passato, eranogià stati rivolti diversi avvertimenti per i medesimi motivi.Il suo comportamento ha così generato danno in capo all'azienda, laquale ha intimato il licenziamento per giusta causa. Ricorre illicenziato in primo e in secondo grado, con esiti a suo sfavore. Optadunque per il ricorso in Cassazione.

Allaquale non resta altro da fare se non verificare che il procedimentologico adottato dalgiudice del merito sia esente da vizi di qualsiasi natura.“Lavalutazione di tempestività della contestazione è stata effettuatanon con riferimento alle condotte già oggetto di diffida ma conriferimento alle condotte tenute successivamente”. Ilricorrente censura inoltre, in sede di legittimità, alcunecircostanze inerenti il merito (contesta nel merito, adesempio, alcune risultanze probatorie) trovando così lagranitica opposizione della Suprema Corte, la quale, non ravvisandoalcun difetto di motivazione nella decisione del giudice del merito,rigetta le doglianze.

 

Data: 19/09/2013 09:40:00
Autore: Licia Albertazzi