Lehman Brothers era il colosso finanziario americano, il cui fallimento dell'8 settembre del 2008 produsse uno shock così forte, a livello planetario, da provocare un vero e proprio tracollo psicologico e poi reale delle banche americane e il collasso delle economie occidentali. Ebbene, farà senz'altro clamore sapere che un risparmiatore italiano, che tramite l'Adusbef, aveva citato Intesa-Sanpaolo al risarcimento dei danni, ha vinto la sua battaglia e si è visto aggiudicare il risarcimento di 474 mila euro più 10 mila per interessi e rivalutazioni varie. Lo ha stabilito il Tribunale di Torino, seconda sezione civile. E' quanto comunica la stessa Adusbef, che precisa che il risparmiatore in questione era un cliente della banca Intesa-Sanpaolo, la quale quest'ultima aveva investito i risparmi del cliente in un portafoglio di titoli, tra cui figuravano obbligazioni della Lehman Brothers; bonds, che dopo il crac, sono sfumati nel nulla. Secondo il giudice, che ha accolto il risarcimento in favore del cliente, Intesa-Sanpaolo avrebbe dovuto avvisare il risparmiatore delle profonde difficoltà che il colosso americano stava attraversando e del forte rischio connesso all'acquisto dei titoli obbligazionari. Non sono state, quindi, rispettate le clausole bancarie, dette "Patti Chiari". Il cliente ha così diritto al risarcimento di quanto perso a causa della mancata informazione della banca. Una sentenza
che apre scenari di un certo rilievo.

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