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Cartelle esattoriali

Le cartelle esattoriali sono predisposte dall'Agenzia Entrate Riscossione dopo avere ricevuto il ruolo dell'ente impositore creditore di alcune somme nei confronti dei contribuenti, che possono pagare, sospendere il pagamento, rateizzarlo o fare ricorso

Cosa sono le cartelle esattoriali

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Le cartelle esattoriali sono gli atti con cui l'Agenzia delle Entrate Riscossione procede alla riscossione coattiva dei tributi per conto degli Enti Impositori. Tramite le cartelle esattoriali questi soggetti richiedono ai contribuenti il saldo dei crediti loro spettanti. 

Quali sono le cartelle esattoriali

Le cartelle esattoriali nella pratica consistono in moduli già predisposti, i cui elementi interni cambiano in base alle novità legislative che mano a mano entrano in vigore.

Cartelle esattoriali 2022

Con un provvedimento del 17.01.2022 è stato approvato un nuovo modello di cartella di pagamento per i carichi affidati agli agenti della riscossione a partire dal 1.01.2022.

Esso tiene conto delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio per il 2022, che ha eliminato l’addebito, a carico del contribuente, degli oneri della riscossione. 

Quando viene emessa una cartella esattoriale

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Le cartelle esattoriali nascono quando un ente impositore si accorge che gli sono dovute somme da parte dei contribuenti. A questo punto gli importi vengono “iscritti a ruolo�?, che non è altro che un elenco in cui vengono riportati i vari tipi di credito e i relativi importi.

Compilato il ruolo l'Ente lo trasmette all'Agenzia delle Entrate Riscossione a cui affida il compito di incassare l'importo inviando le cartelle esattoriali.

Nel momento in cui il contribuente (anche in forma rateizzata) provvede al pagamento della cartella l'Agenzia delle Entrate Riscossione riversa quanto incassato al legittimo creditore.

Al contrario, se non riesce cioè a riscuotere il quantum dovuto dal contribuente, intraprende le necessarie azioni di natura cautelare o esecutiva per il recupero. 

Contenuto delle cartelle esattoriali

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Dal punto di vista formale, le cartelle esattoriali contengono i seguenti dati fondamentali:

  • numero identificativo dell’atto;
  • ente che richiede il pagamento del proprio credito e che ha dato l'incarico all'emissione della cartella;
  • dati del destinatario e indicazione eventuale della sua qualità di coobbligato;
  • modalità per procedere al pagamento (come e dove pagare la cartella);
  • indicazioni per chiedere la rateizzazione del pagamento o la sua sospensione;
  • istruzioni per presentare ricorso;
  • recapiti dell'Agenzia delle Entrate Riscossione;
  • nome del responsabile del procedimento;
  • descrizione dettagliata degli importi dovuti all'ente creditore;
  • invito a provvedere al pagamento nei termini indicati.

Pagamento delle cartelle esattoriali

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Il contribuente che riconosce il diritto di credito dell'Ente per il quale l'Agenzia ha inoltrato la cartella, se l'importo non è troppo elevato, può procedere al pagamento della somma indicata nelle stessa attraverso i seguenti sistemi:

  • servizio - Paga online - presente sul portale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e sull’App Equiclick;
  • canali telematici o sportelli di banche, Poste Italiane e Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) che aderiscono a pagoPA;
  • Bollettino Rav allegato alla cartella;
  • in contanti presso banche, Poste, tabaccai e sportelli dell'Agenzia ricordandosi che fino al 31 dicembre 2022 si può pagare in questo modo nel rispetto del limite contanti dei 2000 euro.

Rateizzazione della cartella

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È possibile, in alternativa al pagamento, chiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali, in modo da non essere costretti a pagare il debito segnalato in una soluzione unica, esigenza che si presenta quando l'importo richiesto è assai elevato.

E' possibile presentare domanda per il rateizzo:

  • in modalità online attraverso il servizio “Rateizza adesso�?, che si trova all'interno dell'area riservata del contribuente e che permette di frazionare importi fino a 60mila euro;
  • compilando il modello apposito, da inviare via pec agli indirizzi riportati al suo interno e presente alla pagina dedicata “Modulistica rateizzazione�? dell'Agenzia delle Entrate. Questi moduli sono predisposti anche per richiedere la proroga del rateizzo.

Richiesta di sospensione cartelle esattoriali

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Quando il contribuente ritiene di non dover provvedere al pagamento della somma indicata nella cartella può chiedere all'Agenzia, nel termine di 60 giorni dalla notifica, di provvedere alla sua sospensione, per consentire all'ente impositore che ha richiesto il credito, di effettuare i dovuti controlli.

Casi in cui si può chiedere la sospensione

A stabilire in quali casi è possibile chiedere la sospensione delle cartelle esattoriali è la legge n. 227/2012:

  • pagamento della cartella eseguito prima della formazione del ruolo;
  • provvedimento di sgravio emesso dallo stesso ente creditore;
  • prescrizione o decadenza anteriori alla data in cui il ruolo è stato reso esecutivo;
  • sospensione amministrativa  giudiziale o da parte dello stesso ente creditore;
  • sentenza di annullamento totale o parziale della pretesa creditoria.

Come richiedere la sospensione

La richiesta di sospensione del pagamento della cartella esattoriale può essere presentata nelle seguenti modalità:

  • tramite il servizio presente all'interno dell'area personale del contribuente;
  • inviando il modulo SL1 agli indirizzi email indicati nello stesso;
  • presso uno degli sportelli dell'Agenzia.

Ricorso contro le cartelle esattoriali

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Il ricorso contro le caselle esattoriali prevede che esse siano impugnate in modo tale che possano essere considerate nulle. 

Bisogna ricorrere contro l’Ente impositore, se ad essere contestata è la legittimità della pretesa, mentre bisogna ricorrere contro l’agente della riscossione, se ad essere contestati sono vizi della sua attività, ossia elementi che hanno a che fare con le attività successive alla consegna del ruolo. 

Prescrizione cartella esattoriale

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Quando si parla di prescrizione di una cartella esattoriale si fa riferimento in sostanza alla sua scadenza, ovvero al momento in cui il contribuente non può più subire azioni per il recupero delle imposte, delle tasse o d importi dovuti ad altro titolo.

Se poi il contribuente, decorso il termine di prescrizione, provvede comunque al pagamento della cartella, il fatto che la stessa sia prescritta non gli da diritto alla restituzione di quanto pagato.

Occorre comunque chiarire che la prescrizione delle cartelle esattoriali è stata materia oggetto di dibattito giurisprudenziale fino a quando non è intervenuta la Cassazione, che con la sentenza a Sezioni Unite del novembre 2016 ha stabilito le seguenti regole:

  • le imposte erariali si prescrivono in dieci anni;
  • le imposte locali si prescrivono in 5 anni;
  • se una cartella contiene importi eterogenei ognuno segue il proprio termine di prescrizione.

Si prescrivono quindi in 10 anni: l'Irpef, l'Iva, l'imposta di bollo e l'imposta di registro.

Si prescrivono invece in 5 anni: le sanzioni amministrative, l'Imu e la Tari.

Proroga cartelle di pagamento

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La Legge di Bilancio 2022, in relazione alle cartelle notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, ha fissato il termine per il pagamento in 180 giorni dalla notifica (rispetto ai 60 giorni previsti). 

Termine di proroga che era stato concesso anche dal decreto fiscale per le cartelle notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021.

Per le notifiche effettuate nei sopra indicati intervalli di tempo quindi il termine per provvedere al pagamento è di 180 giorni dalla notifica. 

Ultimissime sulle cartelle esattoriali

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Il Decreto Sostegni Ter ha riscritto infine il calendario per la riscossione delle cartelle rientranti nella rottamazione ter e nel saldo e stralcio per i versamenti relativi al 2020:

  • 30 aprile 2022 (prorogato al 2 maggio per festività);
  • 31 luglio 2022 (che cade di domenica, per cui è prorogato al 1° agosto) per le rate inizialmente dovute nel 2021;
  • 30 novembre 2022: per pagare tutte le rate del 2022.

Non perdono le agevolazioni coloro che pagano entro il termine di tolleranza di 5 giorni rispetto alle scadenze sopra indicate.

Data aggiornamento: 25 marzo 2022