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Censis: crisi economica e criminalità, cresce il pericolo per l'economia legale

Secondo quanto emerge dal 44esimo Rapporto Censis sullasituazione sociale del Paese (anno 2010) la crisi economica fa crescere il rischio che la criminalità infetti l'economia legale.Secondo il Censis la presenza della criminalita' organizzata può arrecare maggiori danni nelle regioni del sud coinvolte.Come si legge in una nota Adnkronos, "Se è vero che lacriminalita' organizzata ha ormai allargato i suoi interessi ben oltreil Sud d'Italia e al di fuori dei confini nazionali, e' altrettantovero che nel Mezzogiorno i suoi effetti restano decisivi, in quanto alSud si crea un circuito perverso con l'economia, la politica, lasocieta' civile, tale da bloccare le iniziative di sviluppo nellalegalita'. Per Campania, Calabria, Puglia e Sicilia sono stati consideratii Comuni in cui sono presenti sodalizi criminali, che risultano essere448; gli enti locali in cui si trovano beni immobili confiscati alleorganizzazioni criminali, che sono 441; i Comuni sciolti perinfiltrazioni mafiose negli ultimi tre anni, che sono 36.Complessivamente 672 Comuni, pari al 41,8% dei 1.608 Comuni dellequattro regioni, che occupano il 54,8% del totale della superficieterritoriale, presentano almeno un indicatore di criminalita'organizzata". Data: 04/12/2010 08:54:00
Autore: N.R.