Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Cassazione: stop alle volgarità. Off limits anche il "vai a c..."

Giro di vite della Cassazione contro il dilagare di espressioni volgari.Anche espressioni piuttosto difuse come "vai a c." debbono considerarsi lesive della dignita' e possono comportare dunque una condanna per ingiuria.La suprema Corte osserva che "la pretesadesensibilizzazione della coscienza sociale di fronte alle asperita'della volgarita' dominante non vale a scriminare lesioni cosi' vistosedel bene giuridico protetto dall'art. 594 c.p." che punisce appuntol'ingiuria.Secondo gli Ermellini (Quinta sezione penale - sentenza 15350/2010) "la riaffermazione del senso definitorio della parola costituisce un'esigenza etica irrinunciabile".In questo modo è stata convalidata una condanna per ingiuria nei confronti di un un 70enne che aveva detto ad un collega "vai a c...".Condannato dal giudice di pace l'uomo si è rivolto alla suprema Corte spiegando che la sua era stata soltanto una espressione di "volgare insofferenza" nei confronti del suo collega che aveva risposto in modo vago ad una richiesta relativa a una delicata questione lavorativa. Data: 28/04/2010 16:36:00
Autore: Roberto Cataldi