Cassazione: imprenditore prosciolto da accusa di fatture false? La rettifica IVA è lecita
La Sezione Tributaria della Corte di Cassazione (Sent. n. 16238/2009) ha stabilito che è legittima la rettifica IVA anche se l'
imprenditore è stato assolto in sede penale dalle accuse di fatture false.La Corte ha infatti osservato che “ai sensi dell'art. 654 del
codice di procedura penale, l'efficacia vincolante del giudicato penale non opera nel processo tributario, poiché in questo, da un lato, vigono limitazioni della prova (come il divieto della prova testimoniale) e, dall'altro, possono valere anche presunzioni inidonee a supportare una pronuncia penale di condanna: quindi, nessuna automatica autorità di cosa giudica può (più) attribuirsi nel separato giudizio tributario alla
sentenza penale irrevocabile, di condanna o di assoluzione, emessa in materia di reati tributari, ancorché i fatti accertati in sede penale siano gli stessi per i quali l'Amministrazione
finanziaria ha promosso l'accertamento nei confronti del contribuente e, pertanto, il giudice tributario non può limitarsi a rilevare l'esistenza di una
sentenza definitiva in detta materia, estendendone automaticamente gli effetti con riguardo all'azione accertatrice del singolo ufficio, ma, nell'esercizio dei propri autonomi poteri di valutazione della condotta delle parti e del materiale probatorio acquisito agli atti, deve, in ogni caso, verificarne la rilevanza nell'ambito specifico in cui esso è destinato ad operare”.
Data: 22/07/2009 09:00:00
Autore: Cristina Matricardi