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WhatsApp vietato ai 16enni dal 25 maggio

Countdown iniziato, dal 25 maggio ci sarà l'aggiornamento dei termini di servizio della popolare app di messaggistica che sarà vietata ai minori di 16 anni. Ma cosa cambierà?


di Gabriella Lax - Per WhatSapp il countdown è iniziato: il 25 maggio ci sarà l'aggiornamento dei termini di servizio della popolare app di messaggistica che sarà vietata ai minori di 16 anni.

In sostanza l'applicazione si adegua al Gdpr (General Data Protection Regulation) ossia quelle norme approvate dall'Unione Europea nel 2016 ed applicabili dal prossimo 25 maggio: la norma stabilisce che la raccolta dei dati personali da parte delle piattaforme, per gli utenti con meno di 16 anni, debba passare dal consenso dei genitori.

WhatSapp vietato agli under 16, cosa cambia?

E' l'articolo 8 del regolamento a fissare la soglia dei 16 anni per «l'offerta diretta di servizi della società dell'informazione ai minori». In caso di minore età del soggetto «tale trattamento è lecito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale». Come è già successo nel 2000 con la legge americana, si tratterebbe di innalzare in blocco in tutti i Paesi dell'Ue la soglia a 16 anni per evitare di dover mettere in campo complicate soluzioni di controllo che transitino dai genitori. Poi, ogni Stato membro potrà decidere se abbassare ulteriormente la soglia, partendo dai 13 anni in su.

Servirebbe quindi una certificazione, un consenso da parte dei genitori. E capire come si possa procedere alla verifica. Anche perché quando si scarica e si inizia a utilizzare l'applicazione di messaggistica non si deve in alcun modo comunicare la propria data di nascita. Era successo con Facebook. Ma per la verifica nel caso di WhatsApp si ricordi che l'app è legata ad un numero di telefono ossia ad una sim. E per avere un telefono ed una sim serve essere maggiorenni ed avere un contratto e, nel caso dei minori, i telefoni vengono solitamente regalati dai genitori o dagli adulti. Un modo semplice per bypassare la normativa sul consenso che, in questi casi, si intende tacitamente dato. Sostanzialmente, per gli under 16, non dovrebbe cambiare nulla.

Data: 01/05/2018 20:19:00
Autore: Gabriella Lax