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Sacchetti spesa a pagamento: la circolare del ministero

I chiarimenti interpretativi del ministero dell'ambiente sulle nuove disposizioni in materia di produzione e commercializzazione degli shopper


di Redazione – Sulla scia delle incessanti polemiche sugli shopper bio a pagamento, è stata emanata ieri apposita circolare da parte del ministero dell'ambiente, recante "chiarimenti interpretativi su nuove disposizioni in materia di produzione e commercializzazione degli shopper" (sotto allegata).

Il provvedimento mira a rispondere ai quesiti pervenuti sull'interpretazione delle disposizioni introdotte dall'art. 9-bis del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91 (cosiddetto Dl Mezzogiorno), come convertito dalla legge n. 123/2017, in attuazione degli obblighi contenuti nella direttiva Ue 720.

Sacchetti frutta e verdura a pagamento: i chiarimenti

La circolare ripercorre le disposizioni fissate dalla direttiva, definisce le buste di plastica commercializzabili e l'obbligo di pagamento di tutte le borse di plastica ammesse al commercio.

Sul punto, del riutilizzo, "ancorché qualunque pratica volta a ridurre l'utilizzo di nuove borse di plastica risulti indubbiamente virtuosa sotto il profilo degli impatti ambientali" la circolare cede "la competenza a valutarne la legittimità e la conformità alle normative igienico-alimentari" al Ministero della Salute.

In ogni caso, il dicastero dell'ambiente, si dichiara favorevole all'uso di "sacchetti di plastica monouso, già in possesso della clientela, che però rispondano ai criteri previsti dalla normativa sui materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti".

Nello specifico, tali sacchetti dovranno risultare nuovi ("non utilizzati in precedenza") e rispondenti a criteri igienici che "gli esercizi commerciali potranno definire in apposita segnaletica e verificare, stante la responsabilità di garantire l'igiene e la sicurezza delle

attrezzature presenti nell'esercizio e degli alimenti venduti alla clientela".

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Data: 05/01/2018 14:00:00
Autore: Redazione