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Tribunale di Trento. No alla costituzione di parte civile del Comune nei processi per violenza carnale

Il Gup del Tribunale Meneghino ha respinto la richiesta del Comune. Ma ci sono pronunce di segno contrario


Il Tribunale di Trento dice no alla costituzione di parte civile del Comune in un procedimento avente ad oggetto il reato di violenza sessuale.

La decisione (Sentenza n. 342 del 17 giugno 2015) è un primo segnale di stop alla consuetudine di molti comuni di formalizzare la costituzione di parte civile in questo genere di procedimenti per i reati commessi nel loro ambito territoriale.

Il Gup ha quindi respinto la domanda di costituzione del municipio. Ma cosa dice la Cassazione in proposito?

Possiamo segnalare una sentenza in cui l'opinione degli Ermellini è di segno contrario.
Si tratta di una pronuncia del 2011 (la n. 29905) con cui la terza sezione penale della Corte aveva affermato che quando si verificano reati di natura sessuale, il Comune nel cui territorio il reato è stato commesso può costituirsi parte civile al fine di ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali che derivano da quella che va considerata un'offesa diretta ed immediata dello scopo sociale.

Nella fattispecie presa in esame dai Giudici di Pizza Cavour, il Comune di Milano aveva dimostrato di essere stato leso dal reato trovandosi nella duplice veste "di ente finanziatore, nonchè diretto erogatore, di servizi specificamente rivolti alle vittime di violenza sessuale".
Data: 10/07/2015 09:50:00
Autore: N.R.