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Fisco: quasi la metà degli italiani è senza reddito e 10 milioni pagano solo 55 euro l'anno

Solo il 4% dichiara redditi sopra i 55mila euro pagando per 1/3 di tutta la popolazione


di Marina Crisafi - Quasi la metà degli italiani è senza reddito edei 31 milioni di contribuenti “effettivi”del Paese (quelli che pagano cioè almeno 1 euro di tasse al fisco) su quasi 61 milioni di abitanti un terzodichiara redditi fino a 7500 euro annui, pagandocosì al fisco soltanto 55 euro l'anno di Irpef.

È l'impietosa fotografia cheemerge dalle dichiarazioni Irpef 2013, pubblicata oggi dal Comitato Tecnico Scientifico di Itinerari Previdenziali sul Corrieredella Sera, e che mostra le “due facce” del Bel Paese.

Da una parte, secondo l'analisi vi sarebbero circa 20 milioni di contribuenti (ossia il 46,56% del totale degliitaliani) che dichiarano da zero a15mila euro di redditi (sopravvivendo così con un reddito medio mensile sottoi 600 euro), mentre ammonterebbero a quasi800mila gli italiani che dichiarano redditi nulli o addirittura negativi ea oltre 10 milioni coloro chedichiarano guadagni fino a 7.500 euro,andando a pagare così soltanto 55 eurodi Irpef all'anno.

Per costoro, i servizi necessari (salute, scuola, ecc.) ammontano a 27miliardi, i cui costi gravano sulla parte della popolazione che “paga”.

Dall'altra parte della medaglia, infatti, vi sarebbero 1,64 milioni di contribuenti (ossia il 4% circa del totale) chedichiarano un reddito superiore ai55mila euro pagando così da soli il 32,6% di tutto l'Irpef.

Più in alto, con redditi tra i 100mila e i 200mila euro ci starebbe solo lo0,83% dei contribuenti (339mila persone in valore assoluto) mentre con redditisuperiori ai 200mila euro (parliamo sempre di cifre lorde) solo 106milaitaliani.

A questo punto, la domanda nascespontanea: è un'Italia di poveri o un'Italia di evasori? Delle due l'una. E basterebbe poco per scoprirlo, comesuggeriscono gli stessi autori dell'analisi, Alberto Brambilla e PaoloNovati del comitato tecnico-scientifico di Itinerari previdenziali, lasciando giudicare ai lettori se il quadrodescritto può corrispondere “al Paese che ha il record di case in proprietà, telefonini, auto ealtro pro capite e una ricchezza pro capite stimata dalla Bundesbank doppiarispetto a quella dei tedeschi”, o seforse sarebbe necessario che Agenzia delle Entrate e Inps “che puredispongono di tutte le informazioni e codici fiscali, procedano allaconvocazione dei soggetti che dichiarano poco o nulla da molti anni perdomandare come fanno a vivere”.

Può darsi, concludono,data la crisi imperante, che in molti casi verrebbe confermata una effettivapovertà, “ma forse si scoprirebberoanche molti lavoratori irregolari. E in qualche caso associati alla criminalitàorganizzata”.

Data: 13/06/2015 16:00:00
Autore: Marina Crisafi