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Legge Pinto: risarcimenti entro 120 giorni. Paga la banca d'Italia

Siglato l'accordo tra il Ministero della Giustizia e Bankitalia per accelerare i pagamenti degli indennizzi dovuti ai cittadini per l'eccessiva durata dei processi


di Marina Crisafi - Se i tempi dei processi italiani sono lunghi quelli per ottenere l'equariparazione, proprio per l'irragionevole durata delle cause, non sono da meno. Tantoda giungere ad un arretrato di circa 450milioni di euro nei confronti dei cittadini costretti a subire oltre al danno di un giudizio infinito,anche la beffa dei tempi biblici perottenere il risarcimento connesso all'eccessiva durata del giudizio stesso.

Un vero “paradosso”insomma che ha spinto (dietro le “bacchettate”della Corte Europea dei diritti dell'uomo) nei giorni scorsi, il ministero della Giustizia e la banca d'Italiaa siglare un accordo per dare uno “sprint”alla liquidazione degli indennizzi della legge Pinto.

D'ora inpoi, secondo quanto prevede l'accordo firmato tra il capo del dipartimento pergli affari alla giustizia, Antonio Mura, e il direttore generale di Bankitalia,Salvatore Rossi, non sarà più via Arenulaa provvedere direttamente alla liquidazione degli indennizzi ma l'istitutocentrale puntando a saldare i debiti coi creditori in 120 giorni dal decreto della corte d'appello.

Il programmadi azione, come affermato, dal guardasigilli Andrea Orlando, “consentirà non solo di soddisfare,in linea con quanto ci impone la Corte europea dei diritti dell'uomo, coloroche da tempo attendono risposte dallo Stato per il pagamento dei crediti lorospettanti - ma anche di realizzare - un notevole risparmio di spesa per lo Statoevitando con pagamenti tempestivi l'avvio di ulteriori contenziosi contro ilministero della giustizia sia in sede nazionale che europea”.

Da un lato,infatti, la tempestività dei pagamentisul “pervenuto”, verrà garantitadalla Banca d'Italia, alla quale il ministero invierà settimanalmente lecopie notificate dei decreti di corte d'appello, consentendo così una gestionepiù celere della pratica ed una liquidazione più veloce, secondo lo schemaministeriale, evitando altresì laformazione di nuovi debiti dell'erario.

Dall'altro, le corti d'appello, liberate dal carico dei pagamenti sopravvenuti, potranno dedicarsi allo smaltimento dei 450milioni di euro di debiti arretrati.

Data: 23/05/2015 21:05:00
Autore: Marina Crisafi