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Confesercenti: la metà degli italiani stenta ad arrivare a fine mese

Ancora non è diffusa la percezione di una ripresa economica tra le famiglie italiane e 6 su 10 hanno paura di perdere il lavoro. Ecco i dati di Confesercenti


diMarina Crisafi -Quasi una famiglia sue due (il 47%),riesce a malapena ad arrivare a finemese, mentre il 14% non riesce neanche a coprire le spese necessarie. Piùdella metà degli italiani dichiara una situazione finanziaria insoddisfacente e6 nuclei su 10 hanno paura di perdere illavoro.

È questo, in sintesi, quanto emerge dall'ultimarilevazione trimestrale del “Sef”, l'indicedi “Solidità economica” percepita dalle famiglie italiane reso noto proprioieri da Confesercenti e Swg.

Dati che confermano che se laripresa c'è ancora non si vede, perlomeno così la pensano la maggior partedegli italiani, visto che il valore dell'indice, pur in crescita di 2 punti sudicembre 2014 a maggio segna un valore di 55 identico a quello misurato afebbraio.

Intervistate sulla propria situazionefinanziaria complessiva (ossia redditi, debiti e eventuali patrimoni), il 56% delle famiglie italiane infatti percepisce una situazione di disagio eil 14% segnala un'insoddisfazione totale, mentre rimane al 44% la percentualedegli italiani parzialmente soddisfatti (la stessa di febbraio) e si attestasoltanto al 2% quella di coloro che lo sono “totalmente”.

Sul fronte del reddito mensile, quasi lametà dei nuclei segnala notevoli difficoltà per riuscire ad arrivare a coprirele spese (il 47%) e c'è un consistente14% che invece non riesce a procurarsi nemmeno l'indispensabile. Adichiarare di vivere senza affanni è il 38% e soltanto il 2% si autoproclama “agiato”,potendo concedersi anche qualche lusso.

Sul fronte della sicurezza del lavoro,invece, 6 nuclei su 10 (il 64%) vivonocon il timore di perdere la propria occupazione o che ciò possa capitare aqualche familiare. Di questi il 38% sidice abbastanza preoccupato e il 26% lo è addirittura molto, mentre soltanto il36% ha una paura minima (26%) o nulla (10%).

Quanto allapercezione della qualità della vita, una famiglia su cinque la considerainsostenibile (21%), il 45% soddisfacente e il 34% accettabile e per quasi lametà del campione (46%) si viveva meglio quando si viveva peggio, cioè finoa un anno fa.

Insomma, non c'èaspettativa di ripresa e ciò incide sui consumi che per quasi due terzi degliitaliani (71%), rivela l'indagine, rimarranno immutati se non addirittura tendential ribasso (30%).

Data: 17/05/2015 14:00:00
Autore: Marina Crisafi