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Avvocati un po' “giudici”? Così la giustizia civile potrebbe funzionare. Ecco la ricetta dell'Anai

Alleggerire il carico della giustizia civile italiana si può: attribuendo funzioni sostitutive dei giudici agli avvocati. La proposta dell'Anai


di Marina Crisafi – C'è un modo per alleggerire il carico giudiziario e non passa certo per larecente riforma del processo civile, le cui norme, pur presentando alcuniaspetti positivi, non possono arginare le inefficienze e l'inflazione dellagiustizia. Ad affermarlo è l'Associazione Nazionale Avvocati Italianiche, in un comunicato stampa diffuso in questi giorni a firma del presidenteMaurizio de Tilla, ha lanciato le proprie personali proposte per renderemaggiormente efficiente la giustizia civile italiana: rendere gli avvocati “un po' giudici” valorizzando la loro funzionenell'ambito della giustizia civile attraverso l'attribuzione di compitisostitutivi dell'attività dei magistrati.

Via libera,dunque, all'autorizzazione all'emanazionedi decreti ingiuntivi (non esecutivi) e alle notifiche di convalide dilicenza e di sfratti per finitalocazione e morosità, nonché alla possibilità di svolgere, anche nellanegoziazione assistita, la fase di accertamentotecnico preventivo e di certificare in materia di volontaria giurisdizione.

Si tratterebbedi provvedimenti la cui esecutorietà resterebbe di competenza del giudice,mentre la correttezza e la trasparenza degli atti compiuti dagli avvocati,sostiene l'Anai, verrebbe assicurata dall'attribuzione ai Consigli dell'ordinecircondariali “di funzioni di autorizzazione generale, di tenuta di registri,di nomina di consulenti ed esperti”.

Ciò costituirebbe,spiega l'associazione, un “rimedioincisivo” per diminuire le pendenzegiudiziarie, in luogo del varo di “istituti che, rivelatesi subitoinidonei, sono stati ben presto abbandonati”, come la norma che “imponeva cheil procedimento di appello dovesse intendersi abbandonato ove non venissepresentata un'istanza per la sua prosecuzione - oppure - il meccanismo del ‘quesitodi diritto' in cassazione interpretato dai giudici in maniera discorde edingiusta”.

Un “pacchetto”di innovazioni legislative che sottrarrebbe al carico giudiziario, assicura l'Anai,almeno mezzo milione di procedimenti all'anno.

Data: 29/04/2015 20:20:00
Autore: Marina Crisafi