Immigrati: per opporsi al decreto di espulsione va provata la data di ingresso
La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. 7668/2004) ha stabilito che lo straniero trovato in Italia senza
permesso di soggiorno e che intende opporsi al decreto di espulsione amministrativa ha l'onere di provare la data di ingresso sul territorio nazionale mediante la dovuta certificazione. Questa si ottiene con l'apposizione sul
passaporto del timbro d'ingresso, da parte dell'Autorità Italiana, all'atto dell'ingresso nel Paese.I Giudici della Corte hanno precisato che "l'avere lo straniero già conseguito visto d'ingresso da un altro paese dell'area di
Schengen" non lo esime dall'osservare l'onere in discorso, "posto che altro è il suo diritto all'accesso in base al visto uniforme di cui all'art. 13 c. 2 legge 388/93 di rafitica dell'accordo di
Schengen 14/6/85 ed altro è la mera registrazione della data del suo ingresso, necessaria perché, da quella data ed entro otto giorni, il soggetto regolarmente entrato possa chiedere il titolo di soggiorno".
Data: 31/05/2004
Autore: Cristina Matricardi