Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Cassazione: Il vocabolario non salva dal reato di ingiuria. Neppure se il termine è entrato nel gergo comune

Così i giudici del Palazzaccio, con sentenza n. 52082 del 15 dicembre 2014, hanno confermato in via definitiva la condanna per il reato di cui all'art. 594 codice penale.


Aveva forse sperato di farla franca un uomo, finito sotto processo per aver dato dello "scemo" a un vigile urbano, sostenendo che il termine non sarebbe stato offensivo.

Dopo una sentenza del Giudice di Pace di Ancona che lo condannava per il reato di ingiuria (assolvendolo per quello di minaccia), l'uomo si era rivolto alla Cassazione contestando la valenza ingiuriosa, ai sensi della legge penale, del termine da lui utilizzato. Ma cadeva dalla padella nella brace.

Non importa, per la Corte, cheil termine sia contemplato dal vocabolario con riferimento a colui "che ha o dimostra poca intelligenza,sciocco, insulso" (Garzanti). E nemmeno che sia entrato nel gergocorrente e comunemente usato. Per la Cassazionedare dello "scemo" a qualcuno integra, comunque, gli estremi del reato di ingiuria.

Così i giudicidel Palazzaccio, con sentenza n. 52082del 15 dicembre 2014, hanno confermato in via definitiva la condanna per il reato di cui all'art. 594 codice penale.

Con riferimentoalla natura ingiuriosa della parola "scemo", infatti, laquinta sezione penale della S.C., rigettando il ricorso e condannando ilricorrente al pagamento delle spese processuali, ha richiamato un precedente giurisprudenziale secondo cui "le frasi volgari e offensive sonoidonee a integrare gli estremi del reato (di oltraggio) anche se siano divenutedi uso corrente in particolariambienti perché l'abitudine allinguaggio volgare e genericamente offensivo proprio di determinati cetisociali non toglie alle dette frasi laloro obiettiva capacità di ledere il prestigio del pubblico ufficiale, condanno della pubblica amministrazione da esso rappresentata".

Data: 17/12/2014 18:10:00
Autore: Marina Crisafi