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Arresti domiciliari: beccato vicino alla porta di casa mentre recuperava l'animale domestico in fuga. Anche se nel condominio, è evasione

Così ha deciso la Corte di Cassazione, con sentenza n. 49794 del 28 novembre 2014


“Il reato di evasione nell'ipotesi di arresti presso ildomicilio sussiste in tutti i casi di allontanamento dalla pertinenzaesclusiva della persona sottososta alla misura, ed include nella sua modalitàattuativa anche la presenza nei luoghicondominiali”.

Così la Corte di Cassazione, con sentenza n. 49794 del 28 novembre 2014, haconfermato la condanna di un soggetto imputato del reato di evasione peressersi allontanato da casa al fine di recuperarel'animale domestico in fuga in compagnia di un cugino.

Concordando conla sentenza del Tribunale di Roma che - in parziale accoglimento del riesameproposto dalla difesa, avverso il provvedimento del Gip che aveva applicato lacustodia cautelare in carcere per il reato di evasione - disponeva neiconfronti dell'imputato la misura degli arresti domiciliari, con limitazioni dicontatti con persone diverse dal nucleo di familiari conviventi, la Corte hainfatti considerato infondate le doglianze dell'imputato.

Ai finidell'integrazione del reato de quo,infatti, è sufficiente, ha affermato la Corte ribadendo l'indirizzo consolidatodella giurisprudenza, che l'imputato si sia allontanato dall'abitazione, a nulla rilevando, la sua permanenza neiluoghi condominiali e, in particolare la “minima distanza spaziale intercorrente tra la porta dell'abitazionedell'interessato e il luogo ove questo venne sorpreso in compagnia del cugino”.Né, altresì, al fine dell'esclusione della gravità indiziaria del reato, puòavere rilievo, ha concluso la sesta sezione penale rigettando il ricorso, “la considerazione dell'accidentalitàdell'uscita dall'abitazione, secondo la difesa causata dalla fuga dell'animaledomestico”.

Data: 03/12/2014 10:00:00
Autore: Marina Crisafi