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Il giudice scrive in modo illeggibile? La sentenza è nulla e il giudizio va rifatto. Lo dice la Cassazione

L'illegibilità della sentenza determina una violazione dei diritto al contraddittorio delle parti


La sentenzascritta di pugno dal giudice con grafia incomprensibile può valere l'azzeramento di una condanna. È quantoè capitato ad un imputato, che dopo una condanna per il reato diingiuria inflittagli dal Tribunale di Varese, con sentenza scritta in modo illeggibile,ricorreva per Cassazione deducendo la nullitàdel provvedimento e la violazione del diritto di difesa per l'indecifrabilitàdella grafia dell'estensore.

La Suprema Cortegli ha dato ragione.

Con la sentenza n. 46124 del 7 novembre 2014, la Cassazioneha chiarito che “l'indecifrabilitàgrafica della sentenza, quando non sia limitata ad alcune parole e non dialuogo a una difficoltà di lettura agevolmente superabile, è causa di nullitàd'ordine generale a regime intermedio, perché, non solo si risolve nellasostanziale mancanza della motivazione, ma in più determina una violazione deidiritto al contraddittorio delle parti, pregiudicando la possibilità diragionata determinazione in vista dell'impugnazione e di un'efficace difesa”.

La sentenza, hanno sottolineatoinfatti gli Ermellini, non è un "attoprivato" del giudicante ma un decisumrivolto a terzi, per cui sia la legge che la logica e l'urbanità impongono chela stessa sia comprensibile.

Per la Corte,quindi, non ci sono dubbi, considerata tra l'altro l'impossibilità di reperire una copia leggibile del documento,nonché una sua riproduzione "in chiaro" neanche ad opera del suo stesso autore,va disposto sia l'annullamento dellasentenza che dell'intero giudizio di secondo grado.

Qui sotto il testo della sentenza.

Data: 10/11/2014 18:46:00
Autore: Marina Crisafi