Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Cassazione: contestare il verbale delle forze dell'ordine non è calunnia, ma esercizio del diritto di difesa dell'imputato

Non esorbita dai limiti del diritto di difesa l'imputato che, in sede di interrogatorio di garanzia, si limiti ad una generica contestazione della veridicità di una relazione di servizio


Arrestato per detenzione di arma da guerra che,secondo la relazione di servizio degli agenti di polizia intervenuti, era statalanciata dalla finestra della sua abitazione prima che le forze dell'ordine viaccedessero, un uomo si difendeva sostenendo che la pistola non era di suaproprietà e che nel condominio c'erano altri appartamenti.

Accusato di calunnianei confronti del personale della Polizia di Stato (avendo anche dichiarato "Sono saliti poliziotti con le pistole in mano e mi hanno accusato di esserne il possessore. Nell'immobile di quattro piani esistono più appartamenti") , l'imputato veniva assoltodalla Corte d'Appello di Napoli, ma il procuratore generale ricorreva per Cassazione chiedendo l'annullamentodella sentenza.

Per i giudici dipiazza Cavour (sentenza n. 39079 del 24settembre 2014), non c'è nessunacalunnia, ma solo l'esercizio deldiritto di difesa dell'imputato.

Confermando lastatuizione della corte distrettuale di assoluzione dal reato di cui agli artt.81 cpv. e 368 c.p., la S.C. ha, infatti, ritenuto che le affermazionidell'imputato nell'interrogatorio reso in udienza di convalida a seguitodell'arresto non possono considerarsi idonee ad integrare gli estremi del reatodi calunnia, non emergendo alcuna volontà dello stesso di accusareingiustamente il personale della polizia di Stato di averlo denunciato sullabase di prove false, create ad arte per trarlo in arresto.

In tema dicalunnia, ha sancito la S.C., “nonesorbita dai limiti del diritto di difesa l'imputato che, in sede diinterrogatorio di garanzia, si limiti aduna generica contestazione della veridicità di una relazione di servizio e dialtri atti di polizia giudiziaria, senza allegare alcun elemento idoneo asostenere l'ipotesi, solo implicitamente prospettata, della loro falsità”. Gli estremi del reato di calunniaricorrerebbero, invece, ha concluso la Corte dichiarando inammissibile ilricorso, allorquando “l'imputato,travalicando il rigoroso rapporto funzionale tra la sua condotta e laconfutazione dell'imputazione – non si limitasse a ribadire la insussistenzadelle accuse a suo carico, ma assumesse -iniziative dirette a coinvolgere altri, di cui conosce l'innocenza, nellaincolpazione, specifica e circostanziata, di un fatto concreto”, derivando da ciòl'eventuale avvio di un'indagine penale.

Data: 30/09/2014 09:20:00
Autore: Marina Crisafi