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Vietata la marijuana per profumare gli ambienti. Per la Corte Europea non è un medicinale e nuoce alla salute



Dalla Corte di Giustiziaeuropea arriva un duro colpo per laliberalizzazione della marijuana. Chiamata ad interpretare la nozione di “medicinale”sulla base delle direttive europee (2001/83/CErecante il codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano, comemodificata dalla direttiva 2004/27/CE),la Corte Europea, con sentenza del 10 luglio scorso, haescluso che la cannabis e i suoi derivatipossano essere considerati tali, poiché trattasi di sostanze consumate unicamente al fine di provocare uno stato diebbrezza e, dunque, nocive per la saluteumana.

Riunendo le due cause (C-358/13 e C-181/14), riguardantiprocedimenti penali a carico di due commercianti tedeschi nei cui confronti erastato mosso l'addebito di aver venduto bustinedi piante aromatiche contenenti cannabinoidisintetici con la mera indicazione che si trattasse di profumatori perambienti non idonei al consumo e utilizzati, invece, dai clienti qualisostituti della marijuana, la Corte ha risolto la questione pregiudizialeanalizzando preliminarmente la nozionedi medicinale sulla base della normativa europea vigente.

In particolare, harilevato la CGUE, sulla base dell'art. 1, punto 2, della direttiva 2001/83 per medicinale si intende “ogni sostanza ocomposizione presentata come aventeproprietà curative o profilattiche delle malattie umane”, che possa essereutilizzata o somministrata all'uomo “alloscopo di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche,esercitando un'azione farmacologica, immunologica o metabolica, ovvero distabilire una diagnosi medica”.

Pertanto, da ciò consegue,secondo l'interpretazione della Corte che “lesostanze, quali quelle controverse nei procedimenti principali, cheproducono effetti limitantisi alla mera modifica delle funzioni fisiologiche,senza che siano idonee a provocare effetti benefici, immediati o mediati, sullasalute umana, e che vengono consumateunicamente al fine di provocare uno stato di ebbrezza e, in ciò, sono nocive per la salute umana” non rientranonella nozione dettata dal codice comunitario sui medicinali per uso umano.

Data: 15/07/2014 11:00:00
Autore: Marina Crisafi